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Economia

Cartelle esattoriali, come richiedere la rateizzazione

Francesca Lasi
5 Febbraio 2022
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Tutti i modelli da presentare all’Agenzia delle Entrate Cartelle esattoriali, cosa fare quando non è possibile pagarle subito? Niente paura, è possibile richiedere la rateizzazione. Sono state poi stabilite ulteriori […]

Tutti i modelli da presentare all’Agenzia delle Entrate

Cartelle esattoriali, cosa fare quando non è possibile pagarle subito? Niente paura, è possibile richiedere la rateizzazione. Sono state poi stabilite ulteriori agevolazioni con i vari decreti che si sono succeduti per far fronte all’emergenza, anche economica, determinata dalla pandemia.

Chiedere la rateizzazione di una o più cartelle esattoriali può essere un grande aiuto per chi non ha la possibilità di pagarle per intero in tempi brevi. Infatti, quando si riceve la notifica di una cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate le possibilità sono due: effettuare il pagamento della somma richiesta nel termine di 60 giorni dalla notifica della cartella; se si ritiene che le somme di cui viene chiesto il pagamento non siano dovute, proporre ricorso alla competente Commissione tributaria entro lo stesso termine.

In mancanza di pagamento o di ricorso, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione darà il via alle procedure per riscuotere il suo credito. Il debitore rischia quindi l’iscrizione di ipoteca sugli immobili, il fermo amministrativo degli autoveicoli, il pignoramento dei suoi beni o del conto corrente.

Una via d’uscita per i contribuenti in difficoltà consiste quindi nella possibilità di chiedere all’Agenzia delle Entrate di pagare la cartella o le cartelle a rate. A tale scopo occorre presentare un’apposita istanza.

A seguito della presentazione dell’istanza di rateizzazione, l’Agenzia delle Entrate non attiva nessuna procedura esecutiva né iscrive ipoteche o fermi amministrativi sui beni del debitore. Inoltre, il pagamento della prima rata produce l’estinzione di eventuali pignoramenti in corso, a meno che non siano arrivati alla fase finale (quella in cui viene chiesta la vendita o l’assegnazione dei beni o delle somme pignorate).

Le modalità da seguire per la richiesta sono diverse a seconda che il debito oltrepassi o meno la soglia dei 100mila euro.

Secondo l’entità dell’importo da pagare, cambiano le modalità per richiedere la rateizzazione delle cartelle. Quindi, è importante calcolare la somma dovuta. La cifra esatta si ottiene tenendo conto non solo delle cartelle delle quali si chiede la rateizzazione, ma anche del debito residuo in relazione ad altri pagamenti rateali.

Per i debiti fino a 100mila euro, la richiesta di rateizzazione della cartella può essere presentata online. Occorre iscriversi al sito dell’Agenzia delle Entrate e poi, accedendo alla propria area riservata, scegliere l’opzione “Rateizza adesso”.

In alternativa, è possibile scaricare dallo stesso sito il modello R1, un modulo contenente l’istanza di rateizzazione che deve essere compilato e poi inviato a uno degli indirizzi pec indicati. Al modulo va allegata una copia del documento d’identità del richiedente. Se non si dispone di un servizio di posta elettronica certificata, il modulo può anche essere presentato presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate.

Nel presentare l’istanza di rateizzazione, il debitore deve soltanto dichiarare di non essere in condizioni di pagare subito la somma dovuta; non è necessario che ne dia dimostrazione. Egli può chiedere di pagare fino a 72 rate mensili (pari a 6 anni).

Gli importi da pagare mensilmente possono essere tutti uguali oppure crescenti. La seconda soluzione è preferibile quando il debitore al momento non ha grosse risorse (per cui preferisce pagare rate più basse), ma sa che in futuro potrà permettersi di versare mensilmente una somma più elevata.

Per i debiti di importo superiore a 100mila euro occorre scaricare, sempre dal sito dell’Agenzia delle Entrate, il modello R2, compilarlo e inviarlo a uno degli indirizzi pec che vi sono riportati insieme alla copia di un documento d’identità. Alla richiesta deve essere allegato l’Isee del nucleo familiare del richiedente, per dimostrare che quest’ultimo non è in grado di far fronte per intero ai pagamenti richiesti. In alternativa, è possibile presentare modulo e documentazione ad uno sportello dell’Agenzia. Anche in questo caso, si può chiedere di pagare fino a 72 rate, uguali oppure crescenti a scelta del debitore.

Se l’importo mensile della rata è troppo elevato per le proprie possibilità, è consentito chiedere un piano di pagamento straordinario, dividendo la somma dovuta in un numero maggiore di rate, fino a 120 (equivalenti a 10 anni). La rata da pagare mensilmente non può comunque essere inferiore a 50 euro.

Si può accedere al piano di pagamento straordinario per debiti di qualsiasi importo. A tale scopo bisogna scaricare dal sito il modello R4 e compilarlo.

Occorre ovviamente dimostrare di non avere la possibilità di sostenere il pagamento delle rate risultanti dal piano di pagamento ordinario; alla richiesta va quindi allegato l’Isee, oltre, come sempre, alla copia di un documento di identità.

Il modulo compilato e la documentazione allegata devono essere trasmessi all’indirizzo pec indicato su di esso, oppure consegnati ad uno sportello dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa succede se le rate non vengono pagate? Se durante il periodo della rateizzazione viene difficile far fronte alle rate per un peggioramento della propria condizione economica, c’è un rimedio: è possibile chiedere una proroga attraverso i metodi spiegati sopra.

di: Francesca LASI

FOTO: SHUTTERSTOCK

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