Si tratta di una misura temporanea per garantire l’approvvigionamento di elettricità
Il governo francese incrementerà temporaneamente l’utilizzo di carbone durante l’inverno per garantire l’approvvigionamento di elettricità. È quanto prevede un decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale.
La misura “sarà strettamente limitata ai mesi di gennaio e febbraio 2022” e “non cambierà il calendario per la chiusura delle centrali a carbone”, ha fatto sapere il Ministero della transizione ecologica. La decisione arriva in un momento in cui la fornitura di elettricità del Paese è particolarmente sotto pressione a causa della bassa disponibilità del parco nucleare, che fornisce circa il 70% dell’elettricità francese.
La legge sul clima del 2019 aveva fissato una soglia annuale di 0,7 chilotonnellate di biossido di carbonio equivalente per megawatt di capacità elettrica installata, segnando la fine graduale della generazione di elettricià da carbone, già molto limitata. Questo tetto di emissioni di gas a effetto serra “corrisponde a circa 700 ore di funzionamento annuale per una centrale termica a carbone”.
Il tetto è stato portato a una chilotonnellata fino alla fine di febbraio per coprire il picco di consumi invernale. Il presidente Emmanuel Macron aveva promesso di chiudere le ultime centrali a carbone entro il 2022.
«Gli impianti di Le Havre e Gardanne sono già stati chiusi e l’impianto di Saint-Avold chiuderà come previsto nella primavera del 2022» ha detto il ministero della transizione ecologica. La centrale di Cordemais (Loire-Atlantique) potrebbe continuare a funzionare fino al 2024, data in cui il reattore nucleare Epr di Flamanville entrerà in servizio.
di: Francesca LASI
FOTO: PIXABAY
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