A differenza della maggior parte delle Nazioni europee, qui si mantiene una tassa dello 0% sul bitcoin
Il Portogallo si sta affermando sempre più come un paradiso fiscale per le criptovalute. Lo conferma anche una storia circolata di recente su Cnbc: una famiglia olandese ha trascorso gli ultimi cinque anni viaggiando in Europa e, dopo aver “testato” 40 Paesi, ha decretato che proprio il Portogallo fosse il posto migliore per stabilizzarsi proprio in qualità di paradiso fiscale per le criptovalute.
Questa Nazione è infatti uno degli ultimi Paesi in tutto il Vecchio Continente ad aver mantenuto una tassa dello 0% sul bitcoin.
Nel frattempo invece in Italia entreranno in vigore norme ancora più restrittive rispetto a quelle delle direttive europee: il nostro impianto normativo assimilerà infatti gli exchange di valute virtuali e gli operatori dei servizi di custodia ai money transfer e alle società di mediazione creditizia.
Sarà quindi necessario per tutti i prestatori di servizi di criptovalute iscriversi all’OAM – Organismo degli agenti e mediatori. Verrà inoltre istituito un registro per le criptovalute, i gestori e persino le operazioni di scambio, obbligatorio per chi opera in Italia. Il censimento partirà 90 giorni dopo l’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’Economia, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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