L’Istituto senese ha chiuso il 2021 con un utile netto di 310 milioni di euro, da una perdita di 1,69 miliardi circa dell’anno precedente
Mps ha chiuso il 2021 con un utile netto di 310 milioni di euro, da una perdita di 1,69 miliardi circa dell’anno precedente. Il bilancio arriva nella giornata in cui il CdA ha deciso di ritirare le deleghe all’AD Guido Bastianini e di nominare l’ex Ad di Creval Luigi Lovaglio nuovo CEO della banca (leggi qui).
Nel solo quarto trimestre ha registrato una perdita di 79 milioni contro l’utile di 186 milioni nel trimestre precedente risentendo della crescita del costo del credito verso i clienti a 222 milioni principalmente a causa di minusvalenze registrate su titoli rivenienti da cessioni e cartolarizzazioni di Npl, per la nuova valutazione degli Utp, e per maggiori flussi di default. Lo riferisce una nota.
Sul fronte operativo i ricavi del quarto trimestre 2021 registrano un aumento del 3,2% rispetto al trimestre precedente, con una crescita in particolare del margine di interesse (+3,1%) e delle commissioni nette (+3,6%), mentre peggiora il risultato del trading. A fine dicembre lo stock dei crediti deteriorati lordi è pari a 4,1 miliardi, in lieve calo rispetto al 30 settembre (4,3 miliardi).
La percentuale di copertura dei crediti deteriorati è salita a 47,9% principalmente per effetto dell’incremento del coverage sugli Utp. A fine dicembre, come nei trimestri precedenti, non è emerso alcuno shortfall rispetto a quanto stimato nel bilancio 2020.
A fine 2022, nell’ipotesi che entro fine esercizio si concluda l’aggiornamento dei modelli interni alle Eba Guidelines potrebbe emergere uno shortfall di 150 milioni. Nel primo trimestre del 2023, lo shortfall sul Tier 1 potrebbe inoltre arrivare a 500 milioni, spiega Mps, sottolineando che queste stime non tengono conto di possibili iniziative di capital management.
Mps ricorda inoltre che sono in corso i dialoghi con le autorità europee per fornire i chiarimenti richiesti sul piano approvato lo scorso dicembre e che prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi. «Attualmente non vi è una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi da cui potrebbe scaturire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti» afferma l’istituto.
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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