Dalle autorizzazioni ai dati sull’immobile, il contribuente e le spese: ecco cosa bisogna presentare per accedere alle agevolazioni fiscali
I bonus edilizi richiedono un’ingente mole di documenti (qui le critiche di Confartigianato all’impianto normativo) e, in particolare, si è parlato molto di visti di conformità. La Fondazione nazionale e il Consiglio nazionale dei commercialisti hanno preparato una guida di supporto ai professionisti per capire se il contribuente ha fornito le autorizzazioni necessarie per usufruire di ecobonus, sismabonus e bonus ristrutturazione.
Quando è richiesto il visto di conformità? Quest’autorizzazione è obbligatoria se i cittadini intendono sfruttare gli incentivi sotto forma di sconto in fattura o cessione di credito.
Il visto non serve invece se si usufruisce di detrazioni dirette o se si realizzano interventi di edilizia libera o che superino il valore di 10mila euro.
La documentazione deve contenere una serie di dati e informazioni sull’immobile, sui lavori e sul contribuente. È necessario quindi presentare i dati del beneficiario della detrazione e quelli relativi all’immobile (visura catastale e domanda di accatastamento o, in alternativa, le ricevute di pagamento dei tributi richiesti, ma anche i documenti che attestino la proprietà o la disponibilità dell’immobile in capo al richiedente).
Bisogna inoltre comunicare le spese sostenute e l’ammontare del credito ceduto. Vi sono poi tutti i documenti riguardanti gli interventi, come la comunicazione di inizio lavori (CIL o CILA), la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) con annesse ricevute di deposito e i pagamenti obbligatori, come l’imposta di bollo e altre fatture. È poi necessaria l’asseverazione della congruità delle spese riferita a lavori già iniziati.
Vi sono poi alcuni documenti specifici per chi vuole richiedere il sismabonus e l’ecobonus. Nel primo caso è necessario certificare la zona sismica cui appartiene l’immobile, ricordando che è possibile usufruirne solo se ci si trova in zona 1, 2 o 3.
In caso di ecobonus invece è necessario che tutti gli interventi vengano accompagnati da una dichiarazione sostitutiva che attesti la presenza di un impianto di riscaldamento funzionante o attivabile.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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