Nel trimestre conclusivo il colosso svedese ha subito una contrazione del 60% dell’utile netto. Nonostante questo il risultato operativo è aumentato del 138% a 20,3 miliardi
Nel 2021 il colosso svedese Volvo, parte del gruppo cinese Geely, è riuscito a generare nel 2021 i profitti e i ricavi più elevati di sempre grazie alla forte domanda per i suoi prodotti. Tuttavia, le strozzature sul lato dell’offerta hanno pesato nei tre mesi finali dell’anno e l’incertezza resta elevata. Così al Nasdaq di Stoccolma il titolo Volvo ha aperto la seduta in calo del 3,8% portandosi a quota 70,82 corone svedesi (6,68 euro).
Nel trimestre conclusivo del 2021 Volvo ha subito una contrazione del 60% dell’utile netto pari a 2,3 miliardi di corone, al di sotto dei 2,8 miliardi attesi dagli analisti. Il profitto è risultato dunque 0,66 per azione. Il risultato operativo, metrica della redditività maggiormente monitorata, è calato del 25% a 3,7 miliardi con un margine ebit al 4,6%. Il consenso Refinitiv si aspettava una lettura molto più robusta a 4,8 miliardi. Le entrate hanno avuto una flessione del 6% a 80,1 miliardi, ma hanno battuto il consenso, fermo a 75,2 miliardi. La domanda e il portafoglio ordini sono rimasti robusti, ma la produzione è stata contenuta.
L’effetto negativo dei minori volumi (-20% di vendite al dettaglio pari a 168mila veicoli) è stato compensato da una forte realizzazione dei prezzi e da uno spostamento verso modelli ad alto margine. Da segnalare le auto elettriche Recharge e soprattutto le plug-in hybrid che hanno dato un ottimo riscontro, rappresentando ben il 34% delle vendite globali. Volvo si è detta ottimista sulla forza della domanda per il segmento Ev, che si espanderà più velocemente dell’intero mercato. Nessun dividendo verrà pagato dall’azienda proprio per concentrarsi sulla strategia di crescita e trasformazione.
Nonostante questo, Volvo può stare tranquilla. Nel 2021 l’utile netto è aumentato dell’82% rispetto al 2020 a 14,2 miliardi equivalenti a 4,72 corone per azione, mentre il risultato operativo è aumentato del 138% a 20,3 miliardi dal momento che il 2020 è stato duramente impattato dalla pandemia. Il margine ebit è balzato al 7,2% dal 3,2% del 2020 ed è stato superiore anche al 5,2% del 2019. Il fatturato consolidato è salito a 282 miliardi (+7%). Le vendite al dettaglio dell’intero anno sono aumentate del 6% a 698.700 auto.
«Il 2021 è stato un anno di cui essere orgogliosi per Volvo Cars. Nonostante le persistenti carenze di fornitura di componenti nel settore automobilistico, abbiamo aumentato la quota di mercato a livello globale e generato ricavi e redditività più elevati di tutti i tempi» ha dichiarato Håkan Samuelsson, CEO di Volvo.
Per quanto riguarda il futuro, la casa automobilistica di Göteborg ha comunicato che prevede di continuare ad aumentare il volume delle vendite nel 2022. La quota dei modelli puramente elettrici sul totale continuerà a crescere poiché Volvo aumenterà la loro capacità di produzione annuale a 150.000 auto dopo l’estate e per l’intero 2022 l’azienda prevede che tale quota sarà più che raddoppiata rispetto al 2021. Tuttavia, rimane ancora l’incertezza.
“Sebbene la carenza di componenti si sia in qualche modo attenuata, la catena di approvvigionamento dovrebbe rimanere un fattore di limitazione» ha commentato in una nota il colosso svedese.
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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