Hotel e altre strutture potranno usufruire di credito d’imposta e contributi a fondo perduto per realizzare una serie di migliorie, dalla riqualificazioni antisismica alle piscine ai mobili
Con il decreto legge dello scorso 6 novembre il Ministero del Turismo ha previsto una serie di agevolazioni indirizzate alle imprese del settore. Si tratta nello specifico di un credito d’imposta fino all’80% e di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di una serie di interventi.
Innanzitutto, alberghi e altre imprese turistiche sono incentivate a compiere operazioni di riqualificazione antisismica, dunque destinate a migliorare il comportamento antisismico degli edifici, previo accertamento di un tecnico.
Si spinge poi sull’eliminazione delle barriere architettoniche; all’interno di questa misura sono ricompresi diversi interventi, dalla sostituzione di finiture alla realizzazione di impianti igienico-sanitari accessibili, dal rifacimento di scale e ascensori alla predisposizione di tecnologie volte a facilitare la comunicazione.
Fra gli interventi ricompresi ci sono anche la realizzazione di balconi e logge, insieme al ripristino di interi edifici o parti di essi “purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza“. La ricostruzione può prevedere anche l’apertura di nuove porte esterne e finestre o la sostituzione dei prospetti preesistenti con nuove caratteristiche materiali e cromatiche.
Nell’elenco delle spese vi è poi il capito dedicati agli interventi di realizzazione di piscine termali, di digitalizzazione della struttura (ad esempio tramite l’acquisto di dispositivi per i pagamenti elettronici) e l’acquisto di mobili e componenti d’arredo, comprese le spese per le prestazioni professionali.
Il sito del Ministero del Turismo presenta l’elenco completo degli interventi ricompresi, per i quali sono concessi “nel limite di spesa di 100 milioni di euro per l’anno 2022, 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 milioni di euro per l’anno 2025″.
Di questi, una riserva del 50% è riservato agli interventi di riqualificazione energetica; una riserva del 40% è invece dedicata alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il limite complessivo di spesa è di 500 milioni di euro, da integrare eventualmente con ulteriori fondi unionali o regionali.
Sarà possibile fare richiesta su un’apposita piattaforma telematica, in arrivo nei prossimi giorni. Secondo quanto riporta il Sole24Ore però l’istanza “richiede 29 tra visti e permessi e i tempi per poterla presentare saranno limitati ad appena 30 giorni una volta che il portale online sarà disponibile e aperto“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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