Sullo sfondo la Fed e le preoccupazioni per le tensioni tra Ucraina e Russia
Wall Street parte debole con l’escalation delle tensioni tra Ucraina e Russia. In avvio di contrattazioni si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 34.642 punti, con uno scarto percentuale dello 0,28%, mentre è incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 4.412 punti, sui livelli della vigilia. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,29%), poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,21%).
Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha ribadito la sua richiesta di un aumento dei tassi di 100 punti base entro giugno, dicendo che la banca centrale Usa deve offrire rassicurazioni sul fatto che difenderà il suo obiettivo di inflazione al 2%.
Per quanto riguarda le materie prime il greggio è in leggero calo con il Wti a quota 92,42 dollari al barile e il Brent a 93,71 dollari, mentre sale il prezzo dell’oro, bene rifugio, a 1.864 dollari l’oncia (+1,19%). Il dollaro continua a guadagnare terreno sulle altre principali valute. L’euro si indebolisce scendendo ancora a 1,13 dollari, ben al di sotto del massimo della scorsa settimana di 1,149, così come la sterlina che scende a 1,35 dollari.
Continuano le vendite anche nel Vecchio continente dove Milano perde il 2,41%, seguita anche da Parigi (-2,66%), Francoforte (-2,35%) e Londra (-1,58%). In leggero calo lo spread Btp/Bund che scende a 167 punti, dopo i 170 toccati a metà seduta.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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