Ad aprile dell’anno prossimo scadranno 233,5 miliardi di btp, 106,9 miliardi di bot, 27,1 miliardi di cct e 29,2 miliardi di ctz
Entro la fine di questa legislatura bisognerà rinnovare quasi 400 miliardi di euro di debito pubblico: lo conferma un’analisi di Unimpresa basata sui dati del Mef. Ad aprile 2023 scadranno infatti 233,5 miliardi di btp, 106,9 miliardi di bot, 27,1 miliardi di cct e 29,2 miliardi di ctz. In totale quindi da qui ai prossimi 14 mesi scadranno i titoli pubblici per 396,9 miliardi.
I titoli di Stato in circolazione attualmente valgono 2.215,2 miliardi, dei quali 1.927,7 miliardi sono btp. I restanti titoli sono 106,9 miliardi bot, 151,3 miliardi cct e 29,2 miliardi ctz. Il report sima che il debito da rinnovare nel 2022 sia di 332,8 miliardi, quello da riaccendere nel 2023 di 256,2 e, nei successivi due anni, 238,6 miliardi e 201,2 miliardi.
«Lo spread è salito a quota 168,5 punti: la fiducia degli investitori internazionali e italiani sul nostro debito sembra ridimensionarsi progressivamente» e “la fine della legislatura inevitabilmente farà allargare la forbice” spiega il vicepresidente di Unimpresa Giuseppe Spadafora.
«Frattanto, ci accingiamo a ricevere dall’Unione europea i 191 miliardi del Recovery Fund, dei quali solo 69 miliardi sono sussidi a fondo perduto mentre gli altri 122 miliardi sono prestiti da restituire ovvero nuovo debito, che cresce» prosegue.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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