La società giapponese che controlla la birra Kirin ha deciso di porre termine alla sua joint venture con la Myanma Economic Holdings Public Company, legata all’esercito birmano
Kirin Holdings lascia Myanmar. La società giapponese, che controlla la birra Kirin, ha infatti annunciato che il suo Consiglio d’amministrazione ha deciso di porre termine alla joint venture con la Myanma Economic Holdings Public Company, uno dei principali conglomerati gestiti dall’esercito birmano.
La mossa era nell’aria, dopo il colpo di stato dello scorso anno nel Paese del Sudest asiatico che espone a rischi reputazionali e di gestione chi si pone accanto ad un operatore militare. In un comunicato Kirin Holdings ha ricordato che già un anno fa aveva espresso “rammarico per le azioni dell’esercito, che ha preso il potere con la forza in Myanmar”, ricordando che dal suo punto di vista questo andava in conflitto con la politica sui diritti umani dell’azione giapponese.
Ha potuto però avviare solo ora le procedure per ritirarsi da Myanmar, dando massima priorità alla chiusura della joint venture “al più presto possibile”, mettendo in sicurezza i dipendenti.
In Myanmar Kirin ha, attraverso la joint venture, due marchi: Myanmar Brewery dal 2015 e Mandalay Brewery dal 2017. In entrambe la quota del partner giapponese è del 51%, alla compagnia legata ai militari rimane il 49%.
Kirin tenterà ora di vendere le sue partecipazioni, evitando di farlo a compagnie legate ai militari ma non sarà semplice trovarne.
La società ha registrato un utile netto di 59,8 miliardi di yen con un calo del 16,9% su base annua, ma per quest’anno si attende di recuperare ampiamente, riportando utili per 114,5 miliardi di yen con un incremento su base annua del 91,5%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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