Un imprenditore sardo si è aggiudicato la controversa alienazione per 55mila euro. Sul piede di guerra associazioni ambientaliste e cittadini
Uno dei luoghi più amati dal poeta inglese George Byron a Porto Venere è stato venduto all’asta per 55mila euro. Si tratta di un rudere del giardino pantesco sopra al Castello Doria.
La messa all’asta del bene aveva suscitato diverse polemiche da parte di cittadini e ambientalisti, tanto che inizialmente erano stati messi in vendita anche dei terreni, poi esclusi dopo un pronunciamento della Soprintendenza.
In Comune sono pervenute quattro buste con altrettante offerte; di queste due non sono state accettate perché pervenute a termini scaduti (i due interessati hanno già annunciato il ricorso). La terza offerta è stata rigettata perché comprendeva anche l’acquisto dei terreni successivamente esclusi dall’alienazione.
Ad aggiudicarsi il rudere è stato quindi il quarto ricorrente, l’imprenditore immobiliare sardo Marci Balducci, che sborserà 55mila euro a fronte di una base d’asta (comprensiva di rudere e terreno pertinenziale di circa 69 metri quadrati con vista sulla chiesa di San Pietro) di 52mila euro.
Nel frattempo proseguono le proteste dei cittadini che hanno avviato anche due petizioni contro la vendita.
Sul piede di guerra anche diverse associazioni ambientaliste che da tempo contestano al sindaco Cozzani anche il masterplan per la valorizzazione turistica dell’isola Palmaria, un progetto il cui impatto è ritenuto dannoso e limitante della fruizione dell’isoletta frontale a Porto Venere.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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