Le reazioni dell’Europa e degli Stati Uniti alla decisione del capo del Cremlino di riconoscere le due repubbliche separatiste del Donbass, Donetsk e Luhansk. Usa e GB annunciano sanzioni
Immediate le reazioni dell’Europa e degli Stati Uniti al riconoscimento da parte del presidente russo Vladimir Putin delle due repubbliche separatiste del Donbass, Donetsk e Luhansk, firmato in diretta tv durante il discorso alla Nazione.
La decisione segna un’ulteriore escalation della crisi ucraina. Le Nazioni annunciano un pacchetto di sanzioni, ma ancora non sono state rese note.
Attraverso un tweet arriva la dichiarazione congiunta della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel e dall’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell: «il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi Minsk. L’Ue ei suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà con l’Ucraina».
«È un segnale molto oscuro» così il premier britannico Boris Johnson ha definito il discorso del capo del Cremlino. La ministra egli Esteri Liz Truss dichiara, poi, che domani la Gran Bretagna annuncerà nuove sanzioni contro la Russia “in risposta alla violazione delle leggi internazionali e all’attacco alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden è in riunione con il suo consiglio per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca, dopo gli ultimi sviluppi della crisi ucraina, su cui è “regolarmente aggiornato”. «Presto annunceremo anche ulteriori misure relative alla palese violazione degli impegni internazionali della Russia. Per essere chiari: queste misure sono separate e sarebbero in aggiunta alle misure economiche rapide e severe che abbiamo preparato in coordinamento con alleati e partner se la Russia dovesse invadere ulteriormente l’Ucraina. Continuiamo a consultarci da vicino con alleati e partner, inclusa l’Ucraina, sui prossimi passi e sull’escalation in corso della Russia lungo il confine con l’Ucraina» fa sapere la Casa Bianca.
Poco dopo è stato riferito che il Presidente Biden firmerà un ordine esecutivo che proibisce gli investimenti e le attività finanziare e commerciali per i cittadini degli Stati Uniti nelle due repubbliche separatiste. Il primo inquilino della Casa Bianca ha avuto un colloquio telefonico con i suoi omologhi Macron e Scholz.
Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres dichiara: «sono straordinariamente preoccupato per la decisione della Federazione Russa relativa allo status di alcune aree delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk chiedo una soluzione pacifica del conflitto nell’Ucraina orientale, in conformità con gli accordi di Minsk».
Arriva, ovviamente, anche la reazione dell’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un suo discorso alla nazione e ha affermato, in un tweet, di aver parlato “degli eventi delle ultime ore” con Biden e che ha in programma di parlarne con il primo ministro britannico Johnson.
Si levano voci anche dall’Italia. Forza Italia chiede un’informativa urgente al Presidente del Consiglio Mario Draghi. «Il Presidente Berlusconi ha riunito oggi i vertici di Forza Italia per un’analisi della questione ucraina. Sono stati attivati tutti i canali per una de-escalation, al fine di evitare il peggio, ovvero una guerra. L’Europa non può ricadere in questo incubo. Come gruppo parlamentare di Forza Italia chiediamo un’informativa urgente del Presidente del Consiglio, auspicando che ciò possa intervenire in tempi rapidi. L’Italia è un grande Paese e deve mettere in campo tutte le iniziative possibili per scongiurare un conflitto che avrebbe ripercussioni drammatiche» così riferisce il deputato di FI, Alessandro Cattaneo, intervenendo nell’Aula di Montecitorio.
Anche il PD chiede alla Presidente Casellati una convocazione straordinaria del Senato. Il Segretario Enrico Letta, al termine della direzione nazionale dem ha dichiarato: «la decisione del presidente Putin di riconoscere unilateralmente il Donbass è inaccettabile ed è una scelta da condannare. La deve condannare l’Italia e la Ue senza nessuna ambiguità . Chiediamo che venga convocato il parlamento su questa vicenda per dire che è una decisione inaccettabile. Chiediamo si riunisca il Parlamento e al Governo chiediamo di chiedere all’Europa di reagire non all’acqua di rosa ma con durezza, è un cambio di paradigma nella storia europea. Un punto di non ritorno».
Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio condanna il riconoscimento del Donbass e rivolge un appello a tutte le parti affinché si torni al tavolo negoziale: «l’Italia rivolge un appello a tutte le parti perché si ritorni al tavolo negoziale nei formati appropriati, nella convinzione che iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione. L’Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all’annuncio del presidente della Federazione russa».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/RONALD WITTEK