Con il Data Act l’Ue punta a diventare un leader globale nell’economia dei dati
Regolare l’accesso e l’uso dei dati in tutti i settori economici. Con questo obiettivo la Commissione europea ha proposto oggi a Bruxelles un nuovo regolamento, il cosiddetto Data Act, che introduce norme armonizzate su chi può utilizzare i dati generati nell’Ue da consumatori e imprese, indicando chi può accedervi e per quali scopi. «Vogliamo dare ai consumatori e alle aziende un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni», afferma in una nota la vicepresidente Margrethe Vestager.
I dati in questione sono quindi quelli industriali, non quelli personali relativi alla privacy che sono sottoposti al regolamento Gdpr dell’Ue.
Negli obiettivi il Data Act porterà a nuovi servizi innovativi e prezzi più competitivi per servizi e riparazioni di oggetti connessi. Quest’ultimo è un elemento trasversale della strategia sui dati della Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea con gli obiettivi per il 2030. Il volume dei dati è in costante crescita: da 33 zettabyte generati nel 2018 si arriva a 175 zettabyte attesi nel 2025. Un potenziale non sfruttato, viene sottolineato dalla Commissione, visto che l’80% dei dati industriali non viene mai utilizzato.
Con il Data Act l’Ue punta a diventare un leader globale nell’economia dei dati. «E’ un passo importante per sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a beneficio di imprese, consumatori, servizi pubblici e della società nel suo complesso – sottolinea il commissario per il Mercato interno Thierry Breton. – Finora viene utilizzata solo una piccola parte dei dati industriali e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. La legge sui dati garantirà che i dati industriali siano condivisi, archiviati ed elaborati nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di un’economia digitale europea forte, innovativa e sovrana».
Secondo la Commissione le nuove regole renderanno disponibili molti più dati per il riutilizzo e si prevede che questo permetterà di aumentare il Pil dell’Unione di 270 miliardi di euro entro il 2028 (o 300 miliardi entro il 2030, come ha detto il commissario Breton).
La Commissione europea ha pubblicato la sua proposta e ora toccherà a Consiglio e Parlamento decidere.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ
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