Proseguono i bombardamenti e le esplosioni, ora sempre più frequenti: attaccati anche un edificio dell’intelligence ucraina e gli aeroporti del Paese
«Noi ci appelliamo alla Russia perché la smetta con questa guerra e scelga la diplomazia» – è questo l’appello del numero uno della Nato, Jean Stoltenberg, che aggiunge: «la Russia ha attaccato l’Ucraina, è un atto brutale di guerra. Quello che aveva detto da mesi è successo. È un momento grave per noi, la guerra è in Europa. La Russia nega la libera e indipendente Ucraina. La Nato difende i suoi alleati, un attacco ad uno è un attacco a tutti. Dobbiamo prevedere una difesa forte su mare e terra. Abbiamo 100 jet pronti all’attacco e 120 navi».
«Nei prossimi giorni – ha aggiunto Stoltenberg – invieremo ulteriori forze sul fianco Est dove già sono state inviate migliaia di truppe. Dopo l’invasione della Russia di un Paese non alleato abbiamo attivato oggi il piano di difesa della Nato, che dà maggior autorità ai comandanti in campo. Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto. La Russia ha chiuso le porte ad una soluzione diplomatica».
Ha poi specificato: «non ci sono truppe Nato in Ucraina e non abbiamo intenzione di dispiegare truppe in Ucraina. Quello che abbiamo chiarito è che stiamo aumentando la nostra presenza nella parte orientale sui territori alleati».
Le dichiarazioni arrivano dopo l’annuncio di un vertice in videoconferenza dei leader dei Paesi aderenti alla Nato, in programma per domani. Sono stati, tra gli altri, il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron a richiedere un vertice urgente. Nel frattempo l’Alleanza ha rilasciato un comunicato in cui si legge: «le azioni della Russia pongono una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica e avranno conseguenze geo-strategiche. Oggi abbiamo tenuto consultazioni nell’ambito dell’articolo 4 del Trattato e abbiamo deciso di prendere ulteriori passi per rafforzare la difesa dell’Alleanza. Le nostre misure resteranno preventive e proporzionate. I Paesi alleati della Nato non accetteranno mai riconoscimenti illegali da parte di Mosca. Richiamiamo con urgenza la Russia a tornare indietro dal percorso di violenza e aggressione scelto».
Il premier Mario Draghi ha presieduto la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica convocato dopo l’invasione russa in Ucraina, durante la quale il Consiglio dei ministri ha dato pieno mandato a Draghi per la risposta dura che l’Ue. «Pieno mandato del Cdm al premier Mario Draghi per una risposta dura dell’Unione Europa in chiave sanzioni alla Russia» – si apprende.
Boris Johnson ha ribadito nuovamente la ferma condanna dell’attacco. «Diplomaticamente, politicamente, economicamente e – eventualmente – militarmente, questa orribile e barbara avventura del dittatore Vladimir Putin deve finire con un fallimento» – ha detto.
Intanto il network statale cinese Cctv riferisce che i ministri degli Esteri di Cina e Russia, Wang Yi e Sergei Lavrov, hanno avuto un colloquio telefonico “per fare il punto della situazione” sulla crisi in Ucraina. Durante il colloquio la Cina avrebbe fatto sapere di rispettare “sempre la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi“. «Allo stesso tempo, abbiamo anche visto che la questione Ucraina ha latitudine e longitudine storiche complesse e speciali e comprendiamo le legittime preoccupazioni della Russia sulla sicurezza – ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi. – La Cina sostiene che la mentalità da Guerra Fredda dovrebbe essere del tutto abbandonata e che un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile dovrebbe essere finalmente formato attraverso il dialogo e la negoziazione».
La Germania, nella persone del suo cancelliere Olaf Scholz, ribadisce la sua piena solidarietà all’Ucraina, sotto assedio (leggi qui). «Per tutto questo non c’è alcuna giustificazione. Questa è la guerra di Putin. La Russia pagherà un prezzo molto amaro, ha commesso un errore terribile scatenando la guerra» – ha detto in conferenza stampa da Berlino.
Intanto la Conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo ha convocato una plenaria straordinaria il prossimo 1° marzo per discutere dell’attacco all’Ucraina da parte della Russia.
L’ambasciatore di Mosca a Roma, Sergey Razov, convocato alla Farnesina, “ha espresso l’auspicio che, rispetto alla situazione ucraina, l’Italia mantenga quella politica ponderata che tradizionalmente caratterizza le relazioni bilaterali tra Russia e Italia“.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/Ukrainian Embassy
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