
Al primo posto svetta Bolzano dove un aumento del 6,2% si traduce in un rincaro annuo medio per famiglia tipo di 1.972
Il graduale aumento del costo della vita ha portato a un ri-aggiornamento della classifica delle città più care d’Italia. L’Unione nazionale dei consumatori ha stilato un nuovo podio su base Istat, piazzando al primo posto Bolzano: qui un aumento dell’inflazione pari a +6,2% a gennaio si è tradotto in un rincaro medio della spesa aggiuntiva annua di 1.972 euro.
Alla provincia autonoma segue Piacenza, che detiene il primato nazionale in termini di rialzo dei prezzi, al +6,6%. Il conseguente incremento della spesa è pari a 1.763 euro per una famiglia media. In termini di spinta inflazionistica, al terzo posto del podio c’è Avellino (+6%), dove però la traduzione in esborso aggiuntivo per le famiglie si ferma al 32esimo posto (+1.224 euro).
Medaglia di bronzo per Bologna dove la spinta inflazionistica a +5,8% ha generato un rincaro supplementare di 1.635 euro, sempre calcolato per famiglia tipo.
Merita poi una menzione speciale Aosta, in settima posizione in termini di rincari per la famiglia tipo. Un nucleo composto da quattro persone in questa città invece va incontro a un aggravio di 2.394 euro. In termini di spinta inflazionistica, al terzo posto del podio c’è Avellino (+6%).
Le città che hanno subito in minor misura l’impatto inflazionistico sono Potenza (+914 euro di esborso per famiglia tipo), Campobasso (+918 euro) e Vercelli (+937 euro).
Fra le grandi città, Milano regge bene l’urto inflazionistico registrando un +3,9% con una spesa aggiuntiva di 1.130 euro.
In termini regionali, l’ente con più rincari è il Trentino che detiene la crescita record dei prezzi al +6% e un’impennata media di 1.626 euro. Negativi anche i dati della Val d’Aosta dove l’inflazione tocca il +5,7% che si traduce in un aggravio medio di 1.449 euro. Terza sul podio delle Regioni più care la Liguria (+5,4% con rincaro annuo di 1.211 euro).
Le regioni in cui l’inflazione galoppa meno sono Campania (+4,9%, +982 euro in media), Basilicata (+4,6%, +918 euro) e Sardegna (+5,4% e 1.066 euro).
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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