Nel 2021 in Italia i videogiochi competitivi hanno registrato un giro d’affari di 45 milioni di euro
Il mondo del gaming e degli eSports è in costante crescita anche in Italia, dove nel 2021 il trend ha subito un’impennata del 21,9% attestandosi a quota due miliardi di fatturato annuo. Gli occhi sono puntati soprattutto sugli eSports, i videogiochi competitivi, che l’anno scorso hanno registrato un giro d’affari di 45 milioni di euro grazie a 16,7 milioni di giocatori.
Diverse indagini di mercato confermano che la platea di giocatori è costituita prevalentemente dalla Generazione Z: è per questo motivo che la multinazionale italiana del lavoro Gi Group ha lanciato un’iniziativa in partnership con la media-tech company italiana 2WATCH chiamata Good Game, Boosta il tuo futuro.
Gi Group promuoverà tre tornei di eSport così da intercettare la Generazione Z e accompagnarla nel mondo del lavoro: le competizioni scelte sono Fifa ’22, Fortnite e Clash Royale. Una decisione strategica che consiste nello sfruttare l’altissimo potenziale comunicativo e interattivo della tv 4.0 e delle piattaforme di streaming, ivi comprese quelle nate per il gaming.
In questo modo si integra l’esperienza di gioco con nuovi spazi di confronto e discussione su vaie tematiche, dal lavoro alla politica, dalla musica allo sport.
«Il mondo del lavoro e il Gaming sono due ambiti molto più affini di quanto si pensi» conferma Elena Sensi, direttore marketing di Gi Group; basti pensare alle innumerevoli soft skills che i videogiochi consentono di sviluppare e affinare e che si rivelano poi preziosissime risorse nel mondo del lavoro, fra le quali “il lavoro di squadra, la gestione dello stress, la definizione di una strategia o la leadership“.
Non solo: anche in Italia si stanno affermando sempre più le professioni direttamente legate al gaming che consentono ai giovani di far combaciare perfettamente la passione per il gioco con la propria carriera. «Il fine di questa iniziativa – spiega Sensi – è proprio quello di supportare i professionisti del futuro nell’individuazione di opportunità professionali con un linguaggio loro vicino, quello del gioco».
È dello stesso parere il ceo di 2WATCH Fabrizio Perrone: «crediamo fortemente che i videogiochi possano contribuire allo sviluppo di capacità e competenze che i giovani potranno offrire nel mercato del lavoro» ha dichiarato.
Superando un pregiudizio ormai obsoleto secondo cui i videogame rappresentino semplici hobby, questa collaborazione sostiene e favorisce una condizione in cui “l’utente sviluppa rapporti sociali, interagisce con dinamiche evolute spesso in lingua straniera, crea una propria identità e autorità verso il gruppo di compagni di gioco e si misura contro prove sempre più difficili“.
Al termine delle competizioni, Gi Group metterà in palio una serie di “premi”: tutti i partecipanti avranno diritto a un video-colloquio di orientamento con un recruiter, i 26 finalisti potranno accedere a un percorso di Career coaching e infine i tre vincitori avranno in premio una poltrona da gaming NACON.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PEXELS
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