Il provvedimento approva la cessione di equipaggiamenti militari e dichiara lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022
Approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri il nuovo decreto che prevede aiuti all’Ucraina.
Il provvedimento prevede un intervento per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina.
Il Cdm ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.
Il nuovo decreto sull’Ucraina “si occupa del livello di rischio imprevisto” rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Lo sottolinea Palazzo Chigi spiegando che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. Inoltre, “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Nel caso in cui fosse necessario ridurre i consumi di gas delle centrali elettriche scatterebbe la “massimizzazione della produzione da altre fonti”, fermo restando “il contributo delle energie rinnovabili”.
La riduzione del consumo di gas potrebbe interessare le centrali elettriche ma anche il settore termoelettrico che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. “Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti”, spiega Palazzo Chigi, a Terna, gestore della rete.
Sono stati attivati nuovi 16mila posti per accogliere i rifugiati. È previsto un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori tre mila posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
«I cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale. Le disponibilità dei CAS e della rete SAI – si legge in una nota di Palazzo Chigi – già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini».
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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