
La questione Ucraina resta il market mover principale della giornata. Tra i dati attesi oggi l’inflazione in Spagna, la bilancia commerciale Usa, l’indice manifatturiero Chicago e Fed Dallas
Partenza in rosso per le Borse europee in questa prima giornata di contrattazioni. In avvio si segnala -2,36% per il Dax, -2,32% per il Cac40, -1% per il Ftse100 e -1,71% a 25.332 punti per il Ftse Mib.
Mentre la seduta asiatica è stata fiacca (Tokyo e Shanghai a +0,19% e Hong Kong a -0,71%), i future di Wall Street sono in calo (Dow Jones a -1,53%, S&P 500 a -2,12%, Nasdaq a -2,23%). Gli scambi sulla Borsa di Mosca non partiranno invece prima delle 13 italiane e la decisione sull’apertura del listino non verrà presa prima delle 11, secondo quanto detto dalla banca centrale russa. L’istituto, tra l’altro, ha appena alzato il tasso d’interesse di riferimento dal 9,5% al 20%.
Sul valutario l’euro passa di mano a favore del dollaro, con il cambio in flessione di quasi l’1% a 1,1163. È attesa una pioggia di vendite sul rublo. Lato materie prime, il greggio è tornato ad infiammarsi. Il Brent e il Wti guadagnano oltre il 5% e si portano rispettivamente a 103,01 e a 96,97 dollari al barile. I futures sul gas europeo scambiati sul Ttf di Amsterdam e con scadenza ad aprile rimbalzano del 19% a 111 euro. L’oro sale dell’1% a 1.906 dollari l’oncia.
Diversi gli spunti macro in avvio di settimana, mentre la questione Ucraina resta il market mover principale. Tra i dati attesi in giornata l’inflazione in Spagna, la bilancia commerciale Usa, l’indice manifatturiero Chicago e Fed Dallas.
di: Maria Lucia PANUCCI