Nel 2021 aveva in Russia un patrimonio di 1,2 miliardi di dollari. Produce circa 25.000 barili di petrolio al giorno a Mosca, una frazione della sua produzione totale che si aggira intorno ai due milioni di barili al giorno
Equinor si ritira dalla partnership con Rosneft. Dopo che la major britannica BP ha annunciato che avrebbe ceduto la propria partecipazione del 19,75% nella compagnia russa (guarda qui), ora anche il colosso energetico norvegese cesserà i suoi investimenti a Mosca e si ritirerà dalle sue joint venture nel Paese, a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
Controllata al 67% dallo stato norvegese, Equinor aveva alla fine del 2021 un patrimonio di 1,2 miliardi di dollari in Russia, legata ad una partnership con il gruppo petrolifero Rosneft dal 2012. «Nella situazione attuale, consideriamo la nostra posizione insostenibile – ha affermato l’amministratore delegato, Anders Opedal. – Cesseremo tutti i nuovi investimenti nelle nostre operazioni russe e inizieremo il processo di uscita dalle nostre joint venture in modo coerente con i nostri valori».
La compagnia norvegese produce circa 25.000 barili di petrolio al giorno in Russia, una frazione della sua produzione totale che si aggira intorno ai due milioni di barili al giorno.
La Norvegia non è membro dell’Unione Europea ma ha applicato le stesse sanzioni dell’Ue contro la Russia dall’inizio della crisi. Inoltre il Governo norvegese ha anche annunciato che il fondo sovrano del Paese si sarebbe completamente disimpegnato dalla Russia, dove alla fine del 2021 aveva 2,5 miliardi di euro in azioni e obbligazioni. «Siamo tutti profondamente turbati dall’invasione dell’Ucraina, che rappresenta una terribile battuta d’arresto per il mondo, e pensiamo a tutti coloro che stanno soffrendo a causa dell’operazione militare», ha affermato Opedal.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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