
Il premier: “ammiro il coraggio di chi manifesta”. Stanziati 110 milioni per gli aiuti, aperti corridoi umanitari. Emergenza durerà fino al 31 dicembre
Il premier Mario Draghi ha riferito questa mattina al Senato sulla crisi Ucraina e sul conflitto che sta mettendo a ferro e fuoco Kiev.
Il primo ministro ha sottolineato la necessità di “difendere i nostri valori” e ha ribadito che “l’Ue è forte e pronta a reagire“. Inoltre, ha reso noto di ritenere “premeditata da tempo” l’azione di Putin.
Per prima cosa Draghi ha espresso la sua massima solidarietà al presidente Zelensky e al popolo ucraino e ha dichiarato con durezza che l’Italia condanna Putin, non il popolo russo. «Non è una presa di posizione contro il popolo russo – ha rimarcato – ma contro Putin. Molti russi non sono d’accordo con le decisioni del Cremlino che dovrebbe ascoltare queste voci e smettere con la guerra».
Draghi si è concentrato sulle preoccupazioni nostrane: «ai cittadini italiani che sono preoccupati per le conseguenze del conflitto voglio dire che il Governo è al lavoro incessantemente per contrastare possibili ricadute del Paese: il ministero dell’Interno ha emanato misure a protezione degli obiettivi sensibili e tutti gli strumenti per controllare potenziali minacce. Il deterioramento delle relazioni con l’Occidente ha reso aggressiva la postura di Mosca in ambito cibernetico e ha accentuato le attività ostili nei confronti dei Paesi ad ovest con l’intento di minare la coesione e la nostra capacità di risposta. È stato da noi attivato un nucleo per la cyber sicurezza per condividere le informazioni raccolte e al suo interno è stato eseguito un tavolo permanente dedicato alla crisi in atto».
Il premier ha spiegato che il Governo è al lavoro per mitigare l’impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche: «non ci sono segnali di interruzioni di forniture di gas tuttavia è importante valutare ogni evenienza visto il rischio di ritorsioni e il possibile ulteriore inasprimento delle sanzioni. L’Italia importa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia. Abbiamo ancora due miliardi e mezzo di metri cubi di gas negli stoccaggi e l’arrivo di temperature più miti comporta una significativa riduzione di consumi da parte delle famiglie».
Draghi poi ha espresso solidarietà anche per i 236 mila ucraini presenti in Italia. «Questa guerra è immotivata e irragionevole – ha detto – l’Italia non si gira dall’altra parte. Ci sono 18 milioni di persone che avranno bisogno di aiuto umanitario: tra i 6 e i 7 milioni gli sfollati interni e tre o quattro milioni i rifugiati. Noi abbiamo in programma l’invio di farmaci, beni alimentari. Abbiamo dato il nostro benestare a corridoi speciali per minori profughi, perché possano raggiungere facilmente il nostro Paese».
Sono stati stanziati 110 milioni per gli aiuti dall’Italia a Kiev: «faremo la nostra parte senza riserve per garantire la nostra solidarietà».
«L’Italia ha risposto all’appello del presidente Zelensky che ha chiesto risorse militari. Il ricatto nucleare impone una risposta ferma. Prevediamo di raddoppiare le forze al confine per dare supporto costante a Kiev. A un popolo che chiede aiuto non è possibile rispondere solo con deterrenti e incoraggiamenti. Questa è la posizione dell’Italia e dell’Unione Europea», ha proseguito Draghi che ha spiegato di aver partecipato a una riunione del G7 per stabilire come andare avanti.
«Abbiamo adottato misure senza precedenti – ha detto Draghi – ho proposto di intensificare la pressione sulla banca centrale russa e chiedere alla banca regolamenti internazionali di partecipare alle sanzioni. È essenziale allo stesso tempo mantenere aperta la via del dialogo con Mosca. Ieri le delegazioni si sono incontrate in Bielorussia al confine con l’Ucraina: auspichiamo il successo di questo negoziato anche se siamo realistici sulle prospettive».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI