Il WTI balza invece fino a $114,43, al top da 11 anni. Il motivo sono i rumors di un possibile taglio delle importazioni del petrolio russo da parte degli Usa
Nuovo record del prezzo del petrolio che sconta gli effetti delle sanzioni sulla Russia per la guerra in Ucraina. Il Brent nella notte ha superato la soglia dei 118 dollari al barile, arrivando fino a 118,2, sui massimi da febbraio 2013. Il WTI balza invece fino a $114,43, al top da 11 anni. Entrambi i contratti segnano un rally del 3,5%.
Ma non è solo la guerra in sé a preoccupare con un possibile taglio delle forniture da parte del gigante mondiale delle materie prime, ovvero la Russia. A fare schizzare i prezzi sono anche le dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti, secondo cui l’amministrazione di Joe Biden starebbe valutando il modo con cui tagliare le importazioni di petrolio dalla Russia. A riferirlo è stato il vice consigliere per la sicurezza Nazionale Usa Singh, in una intervista rilasciata alla CNN.
La notizia si accompagna ai dati sulle scorte di petrolio Usa del terminal di Cushing, in Oklahoma, dove vengono consegnati i barili del Wti, scese al minimo dal 2018. Le riserve strategiche degli Stati Uniti sono scivolate al valore vicino al minimo degli ultimi 20 anni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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