Secondo Confindustria il settore, già in crisi per il rincaro di materie prime ed energia, subirà ulteriori rallentamenti aumentando l’incertezza e la sfiducia
La produzione industriale sarà soggetta a ulteriori squilibri nei prossimi mesi, con un peggioramento della scarsità di alcune commodity “rendendo più duraturi gli aumenti dei loro prezzi, oltre ad accrescere l’incertezza, rischiando di compromettere così l’evoluzione del Pil nel 2022“.
Sono queste le previsioni del Centro studi di Confindustria, secondo cui anche a febbraio prosegue la contrazione dell’attività industriale (-0,3%), dopo il picco di gennaio (-0,8%).
La frenata industriale acuita dall’esplosione del conflitto in Ucraina arriva infatti in un contesto già gravato dall'”impatto del caro-energia sull’attività economica italiana“. I dati al momento disponibili, oltretutto, inglobano “solo in minima parte gli effetti dello scontro tra Russia e Ucraina che sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ancora più in alto i prezzi di materie prime ed energia“.
Parallelamente decresce anche la fiducia delle imprese manifatturiere, trainata in basso anche da “attese pessimistiche sulle prospettive economiche, già prima dello scoppio del conflitto bellico“. Nel primo trimestre del 2022 “la variazione acquisita sarebbe di -1,0% (da +0,5% nel quarto trimestre 2021 e +1,0% nel terzo). Gli ordini in volume sono previsti in aumento mensile di 0,3% in gennaio e di 0,1% in febbraio“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/TWITTER
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