
L’azienda aerospaziale rassicura di avere forniture sufficienti per la produzione dei velivoli
Boeing ha comunicato oggi di aver interrotto l’acquisto di titanio dalla Russia, terzo produttore mondiale. Il metallo veniva ricavato grazie a una partnership con Rostec, colosso della difesa locale guidato dall’oligarca Sergey Viktorovich Chemezov, vicino a Vladimir Putin fin dai tempi del Kgb e per questo oggetto di sanzioni.
La mossa dell’azienda aerospaziale, arrivata dopo la sospensione delle principali operazioni a Mosca, potrebbe avere ramificazioni per le relazioni del produttore di velivoli con il maggior fornitore di titanio della Russia e del mondo, ovvero Vsmpo-Avisma, controllata per il 25% proprio da Rostec.
«Il nostro inventario e la nostra diversificazione delle risorse di titanio garantiranno forniture sufficienti per la produzione dei velivoli. Continueremo ad adottare le misure necessarie per garantire una continuità nel lungo termine» ha comunicato la portavoce dell’azienda di Chicago. Boeing, infatti, ha ricavato un terzo delle scorte di titanio dalla Russia fino a oggi, mentre le quote restanti sono arrivate da Stati Uniti, Cina e Kazakistan.
Lo scorso mese l’azienda aveva reso noto di non temere una possibile interruzione dell’offerta di titanio dal momento che ha diversificato la sua catena di approvvigionamento fin dal 2014, quando la Russia aveva ricevuto sanzioni per l’annessione della Crimea ai danni dell’Ucraina.
Le eventuali interruzioni delle forniture di materie prime dalla Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina, hanno acceso i riflettori sul metallo utilizzato nell’industria aerospaziale, marittima e auto. Non sono tuttavia ancora in vigore sanzioni mirate a Vsmpo-Avisma, che è ora impegnata a riorientare la politica legata alle vendite verso altri mercati.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/ANDY RAIN
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