
Ancora bombardamenti su Mariupol e nella regione di Sumy. Tra le vittime anche bambini
Si è svolto questa mattina l’attesissimo incontro tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmitry Kuleba ad Antalya, in Turchia, fortemente voluto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Da programma, sentirà telefonicamente il presidente Joe Biden subito dopo.
Al termine del vertice, durato 90 minuti, il ministro Lavrov ha commentato: «siamo per la soluzione dei problemi ma abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative». Ha poi sottolineato che i “contatti” in Turchia “non possono esser usati per sostituire o svalutare i negoziati principali sul territorio bielorusso“.
«Non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato» – ha aggiunto il ministro. – Le armi fornite dall’Occidente all’Ucraina – ha poi sottolineato – potrebbero spargersi attraverso l’Europa. Vogliamo che l’Ucraina sia neutrale».
Durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice, Lavrov ha fatto sapere che “l’operazione speciale in Ucraina sta andando secondo i piani” e che l’ospedale di Mariupol bombardato ieri dai raid russi “era usato come base del battaglione Azov“, un reparto militare ucraino neonazista. Sulla possibilità di una guerra nucleare ha detto di non volerci credere.
Infine, sulla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky, Lavrov ha detto: «il presidente Putin non ha mai negato contatti ma il Governo ucraino continua a sostituire il vero problema con effetti speciali. Ci sono tante iniziative del Governo ucraino ma sono effetti speciali. Putin non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio. L’Ucraina ci ha detto che ci darà risposte concrete, noi attendiamo».
Dal canto suo Kuleba ha dichiarato: «non abbiamo fatto progressi sul cessate il fuoco nonostante io abbia fatto del mio meglio per trovare una soluzione diplomatica. La situazione più tragica è a Mariupol. Abbiamo affrontato la questione del cessate il fuoco di 24 ore per ragioni umanitarie. Non abbiamo fatto progressi su questo, purtroppo. Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia». Il ministro si è detto “pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete“.
Nel frattempo il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha avuto un colloquio a Palazzo Chigi tramite video-call con l’omologo cinese Wang Yi per discutere in merito sviluppi della guerra in Ucraina. «Con il collega Wang Yi abbiamo concordato sforzi congiunti per un percorso di pace. Ribadito che coordinamento comunità internazionale è unica via per raggiungere una soluzione diplomatica. Ho espresso ferma condanna per l’aggressione russa e ribadito sostegno al popolo ucraino» – ha scritto il titolare della Farnesina su Twitter.
Sempre ad Antalya sarà presente, su invito del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, anche Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), per discutere dell’urgente questione in merito alla sicurezza e alla salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina. «Abbiamo bisogno di agire ora» – afferma.
Lo stesso Lavrov, citato dalla Tass, ha fatto sapere che la Russia non prenderà parte al Consiglio Europeo informale che si terrà oggi e domani a Parigi. «Il corso degli eventi è diventato irreversibile e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti» – si legge in una nota.
Mentre i tentativi diplomatici proseguono, continuano anche gli attacchi russi sulle città ucraine. Mentre piange ancora le vittime del bombardamento di un ospedale pediatrico (tre, tra cui una bambina), Mariupol viene presa ancora di mira. «Attacco aereo a Mariupol – si legge nel messaggio del Municipio su Telegram. – Ora a Mariupol c’è un attacco aereo degli occupanti russi. Le bombe hanno colpito le case. Colpito anche l’edificio dell’università nel centro della città. Registrato anche una attacco nell’area del Teatro Drammatico». A Kiev suonano le sirene.
Questa notte i raid russi hanno colpito: a nord-est, in particolare nella città di Okhtyrka, nella regione di Sumy, si contano almeno tre morti, un 13enne e due donne; nel villaggio di Slobozhanske, vicino alla città di Kharkiv, a sud-est, le vittime sarebbero quattro, di cui due bambini.
La vice premier di Kiev, Iryna Vereshchuk, ha annunciato l’apertura di 7 corridoi umanitari. Le tratte saranno le seguenti: Trostyanets – Poltava; Krasnopillya – Poltava; Sumi – Poltava; Mariupol – Zaporozhye; Volnovakha – Pokrovsk; Izyum – Lozova; Bucha, Borodyanka, Irpin – Kiev.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/TURKISH FOREIGN MINISTRY
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