
Venerdì Vladimir Putin incontrerà a Mosca Lukashenko
Giornata di colloqui tra leader. Dopo il vertice in Turchia tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e l’omologo ucraino Kuleba (leggi qui), durante il quale Lavrov ha assicurato che la Russia non ha intenzione di attaccare altri Paesi, il presidente russo Vladimir Putin ha sentito telefonicamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron.
Come riferito dal Governo tedesco, “Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata” e “Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa“. Su richiesta degli stessi Scholz e Macron, Putin sentirà il presidente della Finlandia, Sauli Niinistö.
Venerdì si terranno a Mosca i colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Lo riferisce il segretario stampa del presidente della Russia, Dmitry Peskov.
La vice presidente statunitense, Kamala Harris, ha incontrato a Varsavia il presidente polacco, Andrzej Duda, per discutere di crisi ucraina, difesa comune e rapporti bilaterali. Durante la conferenza stampa che è seguita al colloquio, Harris ha fatto sapere che gli Stati Uniti stanzieranno altri 50 milioni di dollari per la popolazione e che difenderanno sempre i confini dei Paesi Nato: «l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’articolo 5 della Nato è ferreo. Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro di territorio della Nato».
La vice presidente ha, inoltre, ringraziato la Polonia per il sostegno che sta fornendo ai rifugiati ucraini in fuga dal conflitto e ha fatto sapere che due batterie di missili Patriot americani annunciate nei giorni scorsi hanno raggiunto la Polonia.
Nel frattempo, da Mosca è arrivato un divieto di esportazione per oltre 200 tipologie di prodotti e attrezzature fino alla fine del 2022. Come si apprende da un ordine firmato dal primo ministro russo Mikhail Mishustin, «l’elenco comprende apparecchiature tecnologiche, di comunicazione e mediche, veicoli, macchine agricole e apparecchiature elettriche». Contestualmente è stata presa la decisione di limitare l’export di alcuni tipi di legname.
Sulla crisi economica innescata dalla guerra è tornato a intervenire anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, secondo cui ci sono “447 imprese italiane che operano in Russia, un fatturato di 7,4 miliardi, uno stock di investimento di oltre 11 miliardi, di cui nessuno parla. Imprese abbandonate a se stesse. Nessuno sta pensando a loro“.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/ALEXEI NIKOLSKY/KREMLIN POOL/SPUTNIK
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