
Lo annuncia il ministro delle Finanze Siluanov
Secondo quanto riporta il ministro delle Finanze Anton Siluanov, la Russia è pronta a pagare il debito pubblico in rubli al tasso di cambio della Banca centrale del Paese.
Nello specifico, per gli Eurobond emessi dal 2018 questa possibilità è stata prevista nei contratti di emissione.
Le agenzie di rating si sono mostrate concordi nel parlare di un possibile default tecnico per Mosca: mercoledì 16 marzo per la Russia scadranno 117 milioni di dollari di pagamenti per cedole di due bond russi. Se il Governo russo non pagherà i creditori avrà poi a disposizione 30 giorni di tempo per provvedere a rientrare. Le scadenze successive saranno: quella del 31 marzo quando Mosca dovrà pagare altri 359 milioni di dollari su un bond al 2030 e il 4 aprile quando scade un’obbligazione da 2 miliardi di dollari.
«Siamo pronti ad effettuare pagamenti in rubli al tasso di cambio della Banca di Russia alla data del pagamento. Inoltre, sugli Eurobond emessi dal 2018 questa possibilità è stata stipulata direttamente dai documenti di emissione – ha fatto sapere il ministero tramite il suo ufficio stampa – il congelamento dei conti in valuta della Banca di Russia e del governo della Russia può essere considerato come il desiderio di un certo numero di paesi stranieri di organizzare un default artificiale, che non ha reali basi economiche».
Siluanov ha sottolineato che i fondi per onorare i debiti ci sono: il 5 marzo Putin ha firmato un decreto “sull’ordine temporaneo di adempimento degli obblighi verso determinati creditori stranieri“, che consente il rimborso dei debiti in valuta estera ai creditori degli Stati che hanno compiuto “azioni ostili” contro la Russia.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI/POOL
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