Focus oggi sull’inflazione di febbraio nella zona euro. Lato banche centrali si attendono le decisioni della Turchia e del Regno Unito sui tassi
Partenza poco mossa questa mattina per le Borse europee. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,55%. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,46%, a Parigi il Cac40 segna un +0,60% e a Londra l’indice Ftse100 avanza di mezzo punto percentuale.
Bene anche Piazza Affari. Il Ftse Mib segna dopo i primi scambi +0,69% a 24.450 punti. In prima fila oggi Diasorin (+8,8% a 138,8 euro). Bene Saipem (+2,33%) e gli altri titli oil (+1,1% Tenaris e +0,67% ENI).
Oltre Atlantico i futures di Wall Street viaggiano deboli appena sopra la parità (Dow Jones a +0,03%, S&P 500 a +0,01%, Nasdaq a +0,16%), riprendendo fiato dopo il rally degli indici ieri. Pioggia di acquisti sulle borse asiatiche. Tokyo guadagna il 3,46%, mentre Shanghai e Hong Kong fanno segnare un +1,4% e un +6,33%, scacciando la paura dei giorni scorsi.
Il sentiment è rafforzato dalla speranza che i negoziati tra Russia e Ucraina portino a un cessate il fuoco e dall’accenno di Mosca alla possibilità di uno status neutrale per l’Ucraina.
Sul valutario, non si riscontra alcun movimento particolare. Il cambio euro/dollaro è a 1,1038 (+0,05%), con lo Us Dollar Index in calo dello 0,27% a 98,35 punti. La moneta comune sale dello 0,14% a 131,16 yen. Piatto (+0,03%) il cross con il franco a 1,0375. Lato materie prime, il petrolio ha ritracciato dai massimi del 2008 nelle ultime sessioni, anche se la volatilità resta elevata. Il Brent e il Wti lievitano rispettivamente del 2,65% a 100,62 dollari al barile e del 2,48% a quota 97,40. Per quanto riguarda il gas i futures scambiati sul Ttf di Amsterdam e con scadenza ad aprile balzano dell’8,1% a 110,985 euro/MWh. L’oro viaggia in area 1.932 dollari l’oncia, in rialzo dell’1,2%.
L’agenda macro di oggi prevede diversi dati di rilievo. A partire dalla lettura preliminare dell’inflazione di febbraio nella zona euro, prevista in ulteriore accelerazione al 5,8%. Lato banche centrali si attendono le decisioni della Turchia e del Regno Unito sui tassi. Nel pomeriggio si guarda come di consueto oltreoceano e in particolare ai permessi edilizi e all’apertura dei cantieri, oltre alla Philly Fed, alle nuove richieste settimanali di sussidi e alla produzione industriale.
di: Maria Lucia PANUCCI
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