
Dal credito d’imposta per l’acquisto della strumentazione al diritto alla disconnessione: ecco gli elementi cardine del disegno di legge in discussione alla Camera
La commissione Lavoro della Camera è al lavoro sul testo unificato sullo smart working, introducendo una serie di novità sul lavoro agile. Il disegno di legge potrebbe approdare al voto in Aula entro maggio. Vediamo che cosa contiene il disposto.
Innanzitutto, il testo affida alla Contrattazione collettiva nazionale il compito di determinare la responsabilità di datore di lavoro e lavoratore sulla sicurezza e sul funzionamento degli strumenti tecnologici, fissando un limite minimo del 30% delle ore svolte a distanza affinché si rientri nella casistica dello smart working.
Un altro punto significativo riguarda il “diritto soggettivo di disconnessione dallo spazio digitale e di interruzione della connessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche in proprio possesso” fissato dall’articolo 4. La disconnessione non deve comportare effetti di natura disciplinare né tantomeno decurtazioni retributive.
Un altro elemento riguarda il sostegno economico garantito attraverso un credito di imposta (già previsto per gli investimenti in Industria 4.0) per “acquisto di strumenti per l’organizzazione e la gestione, nonché di apparecchiature e di software messi a disposizione del personale impiegato in attività lavorative in modalità agile, effettuati entro i due anni successivi all’entrata in vigore della legge“.
Nell’accordo rientrano anche corsi di formazione per tenersi aggiornati sulle strumentazioni tecnologiche e la consulenza di uno degli “innovation manager” iscritti all’albo degli esperti in innovazione tecnologica appositamente istituito presso il Mise.
Infine, alcune misure sono indirizzate al datore di lavoro che, favorendo lo smart working, riceve in cambio sostegno, promozione ed incentivazione. La condizione è che “vengano applicati trattamenti non inferiori, rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria stipulati dalle organizzazioni sindacali, nonché il rispetto dei diritti e delle garanzie“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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