In un terzo dei casi la flessione registrata del 30% in meno, un dato che sale al 50% nei settori direttamente coinvolti dal conflitto
L’Unione europea delle cooperative – Uecoop ha diffuso una prima fotografia sull’impatto che oltre 20 giorni di conflitto in Ucraina hanno già avuto sulle imprese europee. Il primo elemento che emerge è un taglio ai fatturati che si è verificato nel 32% dei casi, quindi per un’azienda su tre.
La guerra sta avendo pesanti ripercussioni su tutti i settori, dalla logistica alla salute, dal turismo allo sport, fino agli spettacoli e all’alimentare.
Nel 2021 il 72% delle aziende era riuscito a mantenere stabile il proprio fatturato, se non addirittura ad aumentarlo nonostante la pandemia. In questo scenario, il 39% delle imprese aveva dichiarato l’intenzione di assumere altri collaboratori entro il 2022. Ora però l’esplosione del conflitto sta cambiando di nuovo le carte in tavola.
I cali del fatturato individuati dallo studio toccano quote del 10% per quasi la metà del campione; per un terzo delle interviste questa flessione arriva al 30% e in alcuni casi si raggiunge la vetta negativa del 50%, specialmente per le aziende il cui giro d’affari è stato toccato direttamente dalla guerra.
Inutile dire quanto in questo contesto pesi il rincaro energetico e del carburante, che ha inciso negativamente sui bilanci del 77% delle imprese europee. Proprio l’energia è il costo più temuto da quattro imprese su 10. Questa spesa fissa ha poi una ricaduta negativa a catena anche sul piano di investimenti, di sviluppo e di assunzione di nuovi lavoratori delle cooperative.
In Italia ci sono quasi 80mila cooperative che danno lavoro a un milione di persone, la metà delle quali donne e in particolare nella fascia fra i 30 e i 49 anni; il 66% di questi lavoratori hanno il diploma di scuola secondaria, mentre possiede una laurea il 15% degli occupati.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI
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