
Il legno rappresenta la prima fonte rinnovabile in Italia e in Europa e il suo impiego per il riscaldamento equivale anche a un notevole risparmio
L’Associazione italiana energie agroforestali – Aiel ha diffuso un report nel quale si evidenzia come le bioenergie possano coprire fino al 68% dell’energia da fonti rinnovabili nel settore termico e fino al 37% dei consumi termici finali in Italia.
Comunicando il dato al Mite e al presidente del Consiglio Draghi, l’Associazione vuole quindi ricordare la centralità di fonti energetiche alternative come la legna da ardere, i pellet o i granuli derivati dal legno.
Rispetto al metano, sfruttando la combustione della legna nel camino si risparmierebbe il 55%, pari a 900 euro in base agli attuali prezzi del gas. Con stufe e caldaie programmabili di ultima generazione il risparmio medio annuale si attesta invece intorno ai 700 euro (stimato per nucleo abitativo di 100 metri quadri).
Le bioenergie sono in crescita mercato energetico italiano: secondo i dati del Gse infatti nel 2020 esse rappresentavano l’8,9% dei consumi totali in Italia, pari a 120 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Il dato è quasi a pari merito con le altre rinnovabili (9,3%), mentre le fonti fossili costituiscono ancora l’88%.
Questo significa anche che il legno costituisce la prima fonte rinnovabile in Italia e in Europa, comprese tutte le sue declinazioni, dal pellet al cippato.
«Con le risorse legnose oggi disponibili è possibile arrivare a 16,5 Mtep di energia termica prodotta da bioenergia, contro gli attuali 7 Mtep, di cui 8,5 Mtep da biomasse legnose, per un totale di circa 146 GW di potenza installata» ribadisce Aiel.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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