La Turchia apre uno spiraglio sull’evoluzione dei negoziati. Pressing di Zelensky: senza mediazione con Putin è terza guerra mondiale
Senza i negoziati e “se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che questa è la terza guerra mondiale“. Non usa mezzi termini Zelensky ribadendo l’importanza di un confronto diretto con Mosca.
A proposito di negoziati, il ministro degli Esteri turco Cavusoglu ha dichiarato che “le parti sono vicine a un accordo“, rivelando di essere in stretto contatto con i due team di negoziatori.
Secondo il portavoce della Presidenza turca Ibrahim Kalin le parti stanno lavoranto attorno a 6 punti: neutralità, disarmo e garanzie di sicurezza dell’Ucraina, la cosiddetta “de-nazificazione”, la rimozione degli ostacoli all’uso della lingua russa in Ucraina, lo status della regione separatista del Donbass e lo status della Crimea, annessa al controllo di Mosca nel 2014.
Intanto il bollettino delle vittime e dei rifugiati cresce senza sosta. Secondo l’Onu il numero delle vittime civili dall’inizio del conflitto è salito a 902, un numero “molto più alto di quello delle forze armate ucraine” come riportato dalla vicepremier.
Particolarmente critica la situazione a Mariupol dove ad oggi sono morte almeno 2.400 persone, anche se non è chiaro quante di queste vittime siano civili.
Nel frattempo si fa sempre più seria a denuncia di Kiev contro le atrocità commesse nei confronti delle donne. Dopo l’annuncio della vicepremier, alcune parlamentari ucraine hanno dichiarato alla stampa inglese che l’esercito russo sta aggredendo, stuprando e anche impiccando le donne che non riescono a fuggire.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/fermo immagine
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