Un lungo applauso ha accolto a Montecitorio il presidente ucraino. Draghi: “l’Italia vi è grata, la vostra resistenza è eroica. Vi vogliamo nell’Ue”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è collegato questa mattina con la Camera dei deputati in Italia, per testimoniare la difficile situazione che sta attraversando il suo Paese a causa dell’invasione russa. Il presidente della Camera Fico e la presidentessa del Senato Casellati hanno dato il benvenuto a Zelensky manifestando la vicinanza dell’Italia all’Ucraina e offrendo il sostegno al popolo in fuga.
«Caro popolo italiano – ha iniziato Zelensky – oggi ho parlato con Sua Santità Papa Francesco e lui ha detto parole molto importanti. Capisco che voi desideriate la pace e che dovete difendervi. I militari difendono le persone civili, ognuno difende la propria patria. Ne siamo l’esempio: il nostro popolo è diventato l’esercito quando ha visto quanto male porta con sé il nemico, quanta devastazione lascia dopo di sé e quanto spargimento di sangue vuole vedere».
Zelensky ha ricordato il suo intervento a Firenze durante il quale ha chiesto di ricordare il numero 79, i bambini uccisi in quel momento dall’inizio della guerra. «Oggi sono 117. Questo è il prezzo della procrastinazione. Ci sono migliaia di feriti, decine di migliaia famiglie distrutte, centinaia di migliaia di vite distrutte, milioni di case abbandonate e tutto questo è iniziato da una sola persona. Nelle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni nei parchi e questo succede nel 2022. Ogni giorno di guerra porterà altre vite dei nostri bambini. 117 non è il numero finale. L’invasione sta distruggendo le famiglie e la guerra continua. I missili, l’artiglieria non smettono di uccidere. Le città vengono distrutte, alcune del tutto come Mariupol».
Zelensky ha ricordato che a Mariupol ci sono circa mezzo milione di persone come a Genova: «non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova completamente bruciata dopo tre settimane di assedio, bombardamenti, immaginate una Genova dalla quale scappano persone a piedi, in pullman, per arrivare in un posto sicuro. E Kiev: per la nostra regione è altrettanto importante come lo è Roma per tutto il mondo. Da Kiev inizia la grande cultura di un grande popolo e adesso siamo sul limite della sopravvivenza. A Kiev abbiamo ogni giorno sirene, cadono bombe, vicino a Kiev ci sono diverse truppe che torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e, anche con i camion, portano via i nostri beni. Tutto questo è stato fatto in Europa per l’ultima volta dai nazisti quando stavano occupando altri Paesi».
Il presidente ucraino ha raccontato che l’esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri Porti e questo diventa un pericolo per i Paesi vicini. «Popolo italiano – ha invocato Zelensky – bisogna fare il possibile per garantire la pace contro la guerra creata, organizzata per decine di anni da una sola persona, guadagnando soldi sull’esportazione di petrolio e gas, e usando questi soldi per una guerra e non solo contro l’Ucraina. Il loro obiettivo è l’Europa: vogliono avere controllo sulla vostra politica, distruggere i vostri valori: democrazia, diritti umani, libertà. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa. Ma la barbarie non deve entrare».
Zelensky ha chiesto di ricordare l’aiuto ricevuto durante il Covid e ha ricordato a propria volta il sostegno ricevuto dall’Italia quando il Paese è stato colpito dall’alluvione. «Lo apprezziamo ma l’invasione dura da 27 giorni. Abbiamo bisogno di altre sanzioni, di altro aiuto. Le conseguenze di questa guerra si sentono in diverse parti del mondo non solo in Europa: parliamo della fame che si sta avvicinando per diversi Paesi per i quali siamo uno degli esportatori di viveri più importanti. Come possiamo seminare sotto l’artiglieria, come possiamo coltivare quando il nemico distrugge i nostri campi, il nostro combustibile. Non sappiamo quando avremo raccolta, non possiamo esportare il mais, l’olio, il frumento e altri prodotti necessari per la vita. E questo riguarda anche i vostri vicini di fronte alle vostre coste».
«Voi conoscete bene gli ucraini. – Ha dichiarato il presidente – Conoscete il popolo che non ha mai voluto la guerra. Siamo un popolo europeo quanto lo siete voi. Conoscete bene chi ordina di combattere chi ha portato la guerra in Ucraina. Tutti utilizzano l’Italia come luogo per vacanza non dovete essere il luogo che accoglie queste persone, dobbiamo bloccare tutto, congelare i loro immobili, i loro conti, i loro yacht. Dobbiamo congelare gli attivi di tutti quanti tutti quelli che in Russia hanno forza di decisione. Dovete sostenere le sanzioni, l’embargo contro le navi russe che entrano nei vostri porti. Non dovete permettere eccezioni per le banche russe. Dovete fermare la crisi alimentare, le uccisioni, perché la guerra deve finire al più presto. Dobbiamo proteggere le famiglie ucraine, far tornare la pace, bonificare e ricostruire l’Ucraina dopo la guerra insieme all’Italia, all’Europa, all’Unione Europea».
Zelensky ha ringraziato l’Italia per il sostegno al popolo ucraino e ai cittadini che scappano e fuggono dalla guerra. «In Italia è nato il primo ucraino la cui madre è scappata dalla guerra. Decine di bambini con contusioni e ferite sono nei vostri ospedali e noi vi siamo molto grati. Aspettiamo il giorno in cui potranno tornare a casa, in un’Ucraina di pace. Voi potete aiutarci. voi avete condiviso con noi il nostro dolore e aiutate di cuore gli ucraini e lo ricorderanno sempre. Il vostro calore, coinvolgimento e la vostra forza deve fermare una sola persona, affinché sopravvivano in milioni. Gloria all’Ucraina e grazie all’Italia».
Al termine dell’intervento di Zelensky ha preso parola il premier Mario Draghi: «l’arroganza dell’aggressore russo si è fermata contro la dignità del popolo ucraino, che impone costi gravissimi all’invasore. La resistenza è eroica. Oggi l’Ucraina non difende soltanto sé stessa: difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza. Difende quell’ordine multilaterale basato su regole, diritti, che abbiamo con tanta fatica costruito dal dopoguerra in poi. L’Italia vi è grata. La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme, penso agli aiuti di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina. L’Italia non intende girarsi dall’altra parte. Sin da subito abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto insieme ai partner europei alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall’invasione russa. Siamo pronti a fare ancora di più. Abbiamo attivato corridoi speciali, ci siamo impegnati per il trasferimento di persone fragili e malate. Voglio ringraziare Parlamento, maggioranza e opposizione per aver approvato queste misure con convinzione e unità».
L’Italia vuole l’Ucraina nell’unione europea, ha chiarito Draghi, ringraziando Zelensky per la sua straordinaria testimonianza.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA