Sequestrato convoglio umanitario. Zelensky: “stiamo facendo di tutto per liberare la nostra gente”. Mosca: “distrutti 83 obiettivi militari”
Tragedia alle prime luci dell’alba a Rubizhne, dove le forze russe hanno colpito un edificio provocando la morte di due bambini. L’ufficio del procuratore generale ucraino sulla sua pagina Facebook ha denunciato che, giunti al 28esimo giorno di guerra, sono stati uccisi in tutto 121 bambini, e 167 sono rimasti feriti.
Il sindaco di Chernihiv ha denunciato che i russi hanno aperto il fuoco sugli ospedali, mentre dal fronte di Mosca annunciano che i soldati stanno continuando l’avanzata nel Donetsk e sono penetrati per altri quattro chilometri nel territorio ucraino, raggiungendo il villaggio di Novomykhailivka. Il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, ha annunciato che l’aviazione russa ha distrutto 83 obiettivi militari nelle ultime 24 ore di guerra in Ucraina.
Intanto le forze russe hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretto a Mariupol: l’obiettivo era trarre in salvo gli ucraini in fuga dalla città. I soldati di Mosca hanno fatto prigionieri gli autisti e diversi operatori dei servizi di emergenza. «Stiamo facendo di tutto per liberare la nostra gente», ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky, rinnovando la sua richiesta di corridoi umanitari sicuri e sottolineando che a Mariupol sono intrappolate oltre 100 mila persone.
Secondo quanto riporta il New York Times, il presidente americano Joe Biden imporrà nuove sanzioni a 300 membri della Duma, la camera bassa del parlamento russo. L’annuncio dovrebbe tenersi giovedì, quando il presidente americano si troverà a Bruxelles per partecipare al vertice della Nato, all’incontro con i leader del G7, e al Consiglio europeo sull’Ucraina.
Intanto da Pechino arriva una stoccata a difesa di Mosca: «la Russia è un membro importante del G20, nessun Paese ha il diritto di escluderne un altro da questo formato», ha affermato il ministero degli Esteri cinese.
L’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, ha annunciato che sarà fatto tutto il possibile per organizzare il viaggio del Papa a Kiev: «apprezziamo tantissimo il ruolo della Santa Sede per risolvere questa tragedia – ha detto – faremo tutto il possibile per organizzare la visita, ma non dipende solo da noi. Serve un cessate il fuoco per garantire la sicurezza del suo viaggio in Ucraina». Ha sottolineato inoltre che da parte russa “non c’è disponibilità alla pace”. «I negoziati non si fermano, lavoriamo ogni giorno per la pace. In questo periodo – ha aggiunto Melnyk – i vari gruppi di lavoro si riuniscono a distanza. ma finchè non saremo arrivati alla firma di un accordo non possiamo rivelare i dettagli. Purtroppo – ha concluso l’ambasciatore – non abbiamo visto da parte russa l’accettazione dell’offerta di un incontro fra Putin e Zelensky».
Il presidente Zelensky ha dato un aggiornamento sui colloqui tra Kiev e Mosca tramite la pagina Facebook del Governo e ha annunciato: «continuiamo a lavorare su diversi livelli per assicurarci che la Russia si convinca che questa guerra atroce debba essere fermata. Continuiamo i nostri difficili negoziati. È impegnativo. A volte scandaloso».
Dal Pentagono arrivano rassicurazioni: secondo quanto riporta un funzionario di alto livello, non ci sono “indicazioni” che ci sia “qualcosa di imminente al riguardo adesso”. Il portavoce della Difesa americana in un briefing con la stampa ha dichiarato che le forze di Kiev stanno riguadagnando terreno al Sud.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA