Nella condizione di carenza di personale del SSN italiano diventa sempre più incisivo il contributo di start up innovative e tecnologiche
Il Sistema Sanitario Italiano ha dimostrato molte delle sue piaghe nel corso dell’emergenza Covid-19, che in molti casi non ha fatto che aggravare una situazione già compromessa. Già nel 2019 secondo l’Ocse in Italia il numero di medici negli ospedali pubblici o di famiglia era in calo e più della metà aveva già superato i 55 anni ed era quindi prossimo al pensionamento.
«Almeno 1,5 milioni di italiani sono già senza il medico di fiducia – riporta il Sole24Ore – Alcuni sono costretti ad appoggiarsi a studi già completi. Altri si affidano a sostituti. Ma i numeri reali degli italiani sprovvisti del medico di famiglia potrebbero essere molto più grandi».
Al momento si stima che entro il 2027 andranno in pensione almeno 35mila medici, lasciando “scoperti” 15 milioni di italiani. La carenza di medici di base è anche causa di un notevole allungamento dei tempi di attesa: a volte è necessario attendere un intero mese prima di poter concordare una visita con il proprio medico curante.
Il quadro è ancora peggiore nel caso degli infermieri, il cui numero in Italia è nettamente inferiore alla media europea. Calcolando che sarebbe necessario un infermiere ogni 6 pazienti, oggi in tutta la Penisola ne mancherebbero oltre 60mila, di cui la maggior parte al nord (27mila posti). La media effettiva nel nostro Paese è di un infermiere ogni 9,5 pazienti, con picchi locali che toccano un infermiere ogni 17-18 assistiti.
La situazione non è migliore nei Pronto Soccorsi e 118 italiani. Qui al momento mancano quattromila medici e 10mila infermieri. Il ruolo dei medici di famiglia in questo assume un peso ancor più rilevante se si pensa che il 70% degli accessi in Ps sono codici bianchi o verdi per cure non urgenti.
Ad aggravare la situazione c’è il risvolto digitale della medaglia: sempre più gli italiani finiscono per rivolgersi al “dottor Google“. Ogni anno in Italia vengono fatte più di quattro miliardi di ricerche online sulla salute. In presenza di piccoli disturbi, sono almeno 15 milioni gli italiani che nell’ultimo anno si sono rivolti al web e di questi almeno il 50% è incappato in una fake news.
In questo vacuum si stanno inserendo diverse realtà imprenditoriali. Fra i progetti più interessanti in circolazione c’è Lami, una start up che offre un supporto integrato e olistico fornendo assistenza virtuale istantanea mediante chat, video-consulti medici, esami e persino visite a domicilio. Ad oggi sono iscritti alla piattaforma cinquemila pazienti, a fronte di 25mila prestazioni effettuate.
Al momento Lami è presente in varie città della Lombardia oltre a Torino e Roma ma sta progettando un ulteriore ampliamento dei suoi servizi e punta, entro il 2022, a raggiungere tutta Italia.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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