Il primo ministro ha definito positivo il colloquio con il presidente turco Erdogan e ha escluso la possibilità che l’Ue o la Nato approvino la no-fly zone sull’Ucraina
Il numero dei rifugiati ucraini “sta crescendo in modo impressionante“: a lanciare l’allarme è il premier italiano Mario Draghi. «Il dramma umanitario dei rifugiati causato dal conflitto in Ucraina deve essere affrontato a livello mondiale con il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite» – ha dichiarato dopo il vertice Nato che si è tenuto oggi a Bruxelles, seguito dal Consiglio europeo.
Il premier ha poi aggiunto che tra gli alleati non è stata avanzata nessuna condanna nei confronti della Cina, anzi esiste “la speranza che la Cina contribuisca al processo di pace“.
«L’Italia – ha proseguito – come altri Paesi europei si muove sui binari di proattività e fermezza con le sanzioni e di ricerca della pace. Ho ribadito poi l’impegno sottolineato anche dagli altri Governi nei confronti della Nato: abbiamo questo impegno e continueremo a rispettarlo».
In merito al colloquio a margine con il presidente turco Erdogan, Draghi ha annunciato che verrà nuovamente fatta funzionare la collaborazione con la Turchia e la Francia che si era creata nel corso degli anni.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI
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