Kharkiv, bombardato policlinico: quattro morti. 219mila evacuati dall’inizio dei corridoi umanitari. Sindaco Mariupol, si temono 300 morti nel teatro
Giunti al 30esimo giorno di una guerra che la Russia credeva sarebbe stata più rapida, una parte delle truppe di Mosca arretra sul confine con l’Ucraina. La procura generale ucraina ha riportato che 135 bambini sono stati uccisi e 184 feriti dall’inizio della invasione.
L’esercito russo ha bombardato un policlinico a Kharkiv, nel distretto di Osnovyansky: secondo le autorità ucraine ci sono quattro vittime. “Gli occupanti russi continuano a uccidere civili a Kharkiv. A seguito del bombardamento mattutino delle infrastrutture civili con lanciarazzi, 7 civili sono rimasti feriti, quattro dei quali sono morti“, si legge nella nota della polizia.
Si temono circa 300 morti invece nell’attacco russo al teatro di Mariupol del 16 marzo scorso. Lo fa sapere il sindaco cittadino citando dei testimoni.
Questa mattina a Dnipro missili russi hanno colpito due unità militari. La conferma arriva da Mosca: il ministero della Difesa ha annunciato che una grande base di rifornimento per le forze armate ucraine è stata distrutta con i missili Kalibr. Secondo Mosca era il maggiore deposito di carburante rimasto a disposizione. Intanto Odessa si prepara all’attacco con barricate costruite con sacchi di sabbia e ricci anticarro per le strade.
Nella città distrutta di Mariupol, però, cade anche l’ultimo baluardo e il municipio finisce in mano agli invasori. Lo ha annunciato il leader ceceno Ramzan Kadyrov: «i ragazzi fanno rapporto per radio che hanno liberato l’edificio dell’amministrazione di Mariupol e hanno issato la nostra bandiera», ha dichiarato su Telegram Kadyrov, assicurando che le forze ucraine hanno “abbandonato le loro posizioni”. Il numero due della polizia ha rivolto un appello: “evacuate i bambini di Mariupol, prendete me“, ha detto.
«Siamo arrivati al limite. Sono necessarie sanzioni più severe, cieli chiusi, aerei, carri armati degli alleati dell’Ucraina, enormi sforzi diplomatici, per salvare centinaia di migliaia di persone a Mariupol, salvare dall’inferno e dal circolo infinito della prepotenza, salvare tutte le altre città del nostro paese dal terribile destino di Mariupol», ha detto il sindaco.
Il procuratore ucraino, Iryna Venediktova, accusando i soldati di Mosca di avere violentato una donna in un’abitazione vicino a Kiev, ha dichiarato che le forze russe usano lo stupro come uno “strumento di guerra”.
Kiev ha accusato Mosca di aver deportato con la forza centinaia di migliaia di civili in Russia dalle città ucraine bombardate: secondo alcuni funzionari ucraini la Russia vuole usarli come “ostaggi” per fare pressione sull’Ucraina affinché si arrenda.
Il premier ungherese Victor Orbán ha detto no alle richieste di dare l’okay alle sanzioni sull’energia e all’invio di armi a Kiev, avanzate dal presidente ucraino Zelensky nel suo intervento al Consiglio europeo. «L’Ungheria vuole rimanere fuori da questa guerra, quindi non consentirà il trasferimento di armi e armi all’Ucraina», ha dichiarato. Zelensky aveva chiesto al primo ministro ungherese di “prendere una decisione” sui suoi rapporti con la Russia: «esiti a decidere se imporre sanzioni o no? Esiti a decidere se far passare le armi o no? Esiti a decidere se commerciare con la Russia o no? Non c’è tempo per esitare. È tempo di decidere».
Il portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l’Ue sul vertice straordinario del Patto Atlantico ha dichiarato che la Cina si oppone “con forza ad accuse e sospetti infondati, nonché a qualsiasi tentativo di esercitare coercizione e pressione”, ricordando che, “in quanto residuo della Guerra Fredda e la più grande alleanza militare del mondo, la Nato segue un concetto di sicurezza obsoleto”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA