La misura contenuta nell’ultimo decreto contro il caro-energia consiste in un voucher aziendale fino a 200 euro
Il Mef ha messo in campo un pacchetto da 19 miliardi per contrastare gli effetti del caro-carburante (lo abbiamo visto qui). Fra le novità in arrivo nel decreto già pubblicato in Gazzetta ufficiale ci sono il taglio dell’accisa per i carburanti e l’introduzione di cosiddetti “buoni carburante”. Si tratta di incentivi fino a 200 euro destinati ai dipendenti di aziende private. Vediamo come funzionano questi voucher aziendali.
Questi buoni vengono ceduti a titolo gratuito dalle aziende private e direttamente ai lavoratori dipendenti e, per il 2022, non concorrono alla formazione del reddito risultando quindi esentasse.
L’incentivo si configura quindi come un benefit aziendale e viene lasciato libero spazio all’azienda che può decidere se distribuire o meno i buoni ai propri dipendenti. In cambio, il governo garantisce a queste aziende un’esenzione su Irpef e contributi Inps sul buono stesso.
Un altro punto rilevante è l’assenza di soglie Isee per ricevere il buono, che il ministro Giorgetti ha definito “una proposta di buonsenso che aiuta i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti“. L’unica discriminante riguarda il lavoro dipendente: questi buoni non sono quindi rivolti ai titolari di partita Iva o ai dipendenti pubblici.
Come detto, la distribuzione dei buoni dipende interamente dalle aziende private e non è quindi necessario presentarne richiesta ufficialmente.
Già in passato erano state introdotte misure simili: le aziende potevano già concedere ai proprio dipendenti una serie di “fringe benefit” per un massimo di 258,23 euro, che si trattasse di buoni acquisto, buoni carburante o buoni spesa.
In pandemia questo tetto massimo è stato raddoppiato a 516,46 euro; ora, invece, per la sola benzina si potranno concedere fino a 200 euro a dipendente.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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