Previsti utili a circa 4,2 miliardi di euro nel 2024. Confermati dividendi e buyback. Crescita nell’Est Europa, Cina e India
Pacchetto in tre anni da 1,5, 1,6 miliardi di euro in investimenti tecnologici per creare nuove opportunità di crescita e di risparmio sui costi preparando Generali a fronteggiare le esigenze e le abitudini delle nuove generazioni (di clienti, dipendenti e agenti). La compagnia deve liberarsi dalla concentrazione su pochi grandi fornitori, far crescere in house una generazione di developers e data scientists e recuperare il ritardo accumulato nel campo del’Insurtech. Come da attese, Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, indicati rispettivamente come candidati presidente e amministratore delegato nella lista di consiglieri promossa da Caltagirone, hanno presentato oggi alla comunità finanziaria Awakening the lion, ovvero risvegliare il leone ed è il nome del “contro-piano” su Generali pensato da Francesco Gaetano Caltagirone come alternativa a quello messo a punto dall’attuale Ceo Philippe Donnet.
In particolare il piano si pone l’obiettivo di utili a circa 4,2 miliardi di euro nel 2024, generazione di cassa cumulata disponibile per circa 9,5 – 10,5 miliardi di euro nel periodo 2022-2024; circa 1,5 – 1,6 miliardi di Euro di investimenti in trasformazione digitale e tecnologica; riduzione dei costi annui fino a circa 0,6 miliardi di euro.
Non solo. Caltagirone prevede la conferma dei dividendi previsti dall’Investor Day del 15 dicembre per il triennio, nonché conferma il riacquisto di azioni proprie. Inoltre il piano prevede un focus su operazioni di M&A “in grado di accompagnare la trasformazione e la crescita aziendale anche attraverso l’uso efficiente della leva finanziaria ed evitando la moltiplicazione dei dossier”. La nuova strategia beneficerà della volontà di massimizzare la disponibilità di cassa potenzialmente disponibile per attività di M&A fino a 7 miliardi di euro.
Caltagirone intende consolidare la leadership in Italia, Francia e Germania, crescere nell’est Europa, Cina e India e sviluppare la presenza negli USA soprattutto in ambito asset management.
Secondo lui la governance attuale impedisce la crescita della compagnia e la massima creazione di valore per tutti gli azionisti. L’attuale ceo Donnet non ha cambiato finora rotta al declino della compagnia. Tra il 2005 ed il 2021 Generali ha perso più di 8 miliardi di capitalizzazione, in controtendenza rispetto a Zurich, Axa e Allianz. Da inizio 2016, primo anno della gestione Donnet, a fine 2021, l’EPS CAGR adjusted di Generali è stato inferiore al 6%. La media di Axa, Zurich e Allianz è stata superiore al 7,5%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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