Il decreto che taglia le accise e l’Iva sul carburante è valido fino a Pasqua
Il 22 marzo è scattato il taglio di 30,5 centesimi sulle imposte sul carburante che ha consentito un riassestamento dei prezzi del gasolio. L’azione combinata dei due provvedimenti che hanno previsto un taglio delle accise e una riduzione dell’Iva ha portato il costo medio di un pieno di 50 litri a 15 euro.
In particolare, dopo l’entrata in vigore del decreto i prezzi di Eni sono tornati al valore di dicembre 2021 con la benzina self-service a 1,774 euro e a quello della seconda settimana di febbraio per il gasolio che si riassesta su un prezzo medio di 1,784 euro.
Questo listino di prezzi scontati, però, durerà 30 giorni, ossia solo fino al 21 aprile. Lo scenario che si aprirà trascorsa la Pasqua è ancora incentro ma il Governo starebbe già cercando risorse per un ulteriore intervento.
L’intenzione dichiarata è quella di procedere gradualmente: il decreto infatti prevede che le aliquote dei tributi potranno essere ricalcolate fino al 31 dicembre solo mediante un provvedimento ministeriale, anche a cadenza mensile.
Si tratterebbe, come spiegato dalla sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra, di una “forma più agile” che “si può azionare in tutti i casi in cui i prezzi dei carburanti aumentando portano su il gettito Iva che può essere utilizzato per ridurre le accise“.
Oltre al taglio delle accise, il decreto ha introdotto anche norme specifiche sui depositi di stoccaggio dei prodotti, per scongiurare manovre speculative. In tal senso il controllo è affidato al Garante dei Prezzi e alla Guardia di Finanza.
Il testo approvato prevede anche interventi rivolti alle imprese; oltre ai voucher benzina per i propri dipendenti (ne abbiamo parlato qui), sono stati introdotti aiuti per le aziende energivore e gasivore, la rateizzazione delle bollette e la cedibilità dei crediti d’imposta.
Il decreto comprende anche una serie di misure specifiche per i settori che hanno risentito maggiormente del caro-benzina quali l’autotrasporto, l’agricoltura, la pesca e il turismo. Il taglio delle accise, come emerge da una recente stima di Coldiretti, consentirà un risparmio dell’85% sulla spesa grazie a un “effetto valanga” innescato sui costi finali.
L’attenzione rimane comunque alta. Fegica – Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini ha chiesto chiarezza sui decreti, che “nulla dicono sulle quantità già immesse al consumo al momento della loro entrata in vigore. Il che fa ritenere oggettivamente che quelle stesse quantità saranno ancora vendute con accise piene“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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