Dall’ultima indagine della BEI sul clima emerge che, secondo gli intervistati, la transizione green sarà fonte di crescita economica
Secondo la maggior parte degli italiani, la transizione ecologica e le politiche volte a contrastare i cambiamenti climatici possono migliorare la qualità di vita e favorire l’economia. È quanto emerge dall’ultima indagine della BEI sul clima (2021-2022).
Secondo lo studio, per il 75% degli intervistati la transizione verde sarà una fonte di crescita economica (un dato superiore alla media dell’Ue, che è pari al 56%). Inoltre il 75% ritiene che la propria qualità di vita migliorerà, con effetti positivi sulla qualità degli alimenti o della salute.
Le politiche volte a contrastare l’emergenza climatica sono considerate una buona notizia anche per il mercato del lavoro: il 73% ritiene che avranno un impatto netto positivo sui livelli occupazionali nel Paese perché creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno. Il 60% ritiene che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto: un dato è superiore di 22 punti percentuali alla media dell’Ue, pari al 38%.
Nonostante questo spiraglio di speranza, gli intervistati ritengono che le sfide relative al clima ci accompagneranno ancora per un po’. Sebbene il 37% ritenga che l’emergenza climatica sarà sotto controllo entro il 2050, il 61% crede che continuerà a rappresentare una problematica alla metà del secolo.
In particolare, gli italiani temono che i cambiamenti climatici possano minacciare il luogo in cui vivono: quasi un terzo degli intervistati (30%) prevede di doversi trasferire in un’altra Regione o in un altro Paese. Questa preoccupazione è maggiore tra le persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni.
Dall’indagine emerge che gli italiani sono cola popolazione è consapevole della necessità di modificare il proprio stile di vita per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo un terzo degli intervistati (31%), la maggior parte delle persone non possiederà più un’automobile tra 20 anni, mentre il 64% pensa che molti lavoreranno da remoto per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Infine, quasi la metà (42%) degli intervistati pensa che la maggior parte delle persone adotterà una dieta vegetariana, mentre il 54% prevede che a ogni cittadino sarà assegnata una quota prestabilita di energia (un dato superiore di 6 punti percentuali alla media europea, pari al 48%).
Nel complesso gli europei sono divisi sulla possibilità che la transizione verde diventi una fonte di crescita economica. Oltre la metà degli intervistati (56%) ritiene che sarà così, in linea con la percezione degli americani e dei britannici (57%), mentre in Cina vi è una visione più ottimista (67%).
di: Francesca LASI
FOTO: PIXABAY
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