Il piano del fondatore di Luxottica prevede la nomina di Luciano Cirinà ad amministratore delegato
Nello scontro per la contesa di Generali (leggi qui), Leonardo Del Vecchio scende ufficialmente in campo con Francesco Gaetano Caltagirone. Le dichiarazioni pubbliche del fondatore di Luxottica assumono un peso rilevante in vista dell’assemblea del 29 aprile, che dovrà definire il nuovo vertice del Leone.
Il piano presentato dall’imprenditore capitolino, che prevede la nomina di Luciano Cirinà ad amministratore delegato, offre “una visione imprenditoriale di lungo termine che non guarda solo ai dividendi ma anche alla necessità di crescita della compagnia”.
L’imprenditore di Agordo, accreditato per l’8% della compagnia, alla vigilia aveva sciolto il patto di consultazione che lo vedeva legato a Crt (1,7%) e a questo punto potrà salire a ridosso del 10% (soglia oltre la quale servirebbe il via libera delle autorità di controllo), mentre Caltagirone, dagli ultimi dati comunicati al mercato, è già oggi al 9,519%.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg News, Del Vecchio ha dichiarato: «sono della vecchia scuola che pensa che gli imprenditori debbano investire le proprie risorse. Ho scoperto di recente che le azioni delle società possono essere prese in prestito solo per votare all’assemblea degli azionisti e poi restituite ai proprietari. Se questa pratica diventa di uso comune e legittima ritengo che avrebbe conseguenze serie per la nostra economia». Il riferimento è a Mediobanca, che sostiene la lista del consiglio e la ricandidatura del group ceo Donnet e che detiene il 17,2% del Leone, di cui il 4,4% tramite un prestito titoli.
Del Vecchio ha espresso apprezzamento per la lista di candidati proposta da Caltagirone definendola “di competenza elevata” e “ben equilibrata” osservando che il candidato al ruolo di ceo, Cirinà (ex numero uno di Austria e Est Europa di Generali, ndr), ha “una perfetta comprensione di come Generali funziona e radici profonde a Trieste dove è nato e che rappresenta il cuore pulsante del settore assicurativo in questo Paese”.
«Il mercato – ha concluso Del Vecchio – ha già reagito con favore al piano di Caltagirone. Il prezzo del titolo sta salendo e Generali si sta confermando come un buon investimento finanziario».
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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Del Vecchio pensa che il progetto dell’imprenditore romano possa accelerare la crescita di Generali attraverso quella grande acquisizione o fusione «che spero di vedere nel futuro» della compagnia. Ha poi espresso apprezzamento per Claudio Costamagna, candidato alla presidenza. Con Costamagna Generali acquisirebbe infatti «un presidente con capacità operative che ha quello che serve per creare valore per la compagnia e dare un significativo supporto quando si arriverà alla gestione di grandi transazioni “transformational”», cioè in grado di trasformare Generali con un vero e proprio salto dimensionale.