Dal fronte macro oggi focus sui dati definitivi del Pil americano per il quarto trimestre 2021, sul sondaggio Adp sull’occupazione nel settore privato e la prima stima dell’inflazione tedesca a marzo
Avvio debole questa mattina per le Borse europee. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 scivola dello 0,61%. A Francoforte il Dax cede lo 0,70%, a Parigi il Cac40 perde lo 0,60%, mentre a Londra l’indice Ftse100 riesce a strappare un +0,10%.
Avvio cauto anche per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib, che ieri ha segnato +2,41%, segna dopo i primi scambi -0,14% a 25.277 punti. Tra i big in risalita Leonardo (+1,8%), tra i peggiori della vigilia. Bene anche i titoli oil con oltre +1% per ENI e Tenaris in scia alla risalita dei prezzi del petrolio. Tra le banche tiene Unicredit (+0,27%).
Viaggiano piatti i futures di Wall Street (Dow Jones a -0,07%, S&P 500 a -0,05%, Nasdaq a -0,05%). In Asia è stata una seduta in generale positiva, con i listini cinesi che hanno guidato i guadagni nella regione (Shanghai a +1,89% e Hong Kong a +1,56%). Unica nota stonata è arrivata dalla Borsa di Tokyo, che cede lo 0,8%.
L’attenzione degli investitori è sempre centrata sulla guerra in attesa di ulteriori colloqui sul cessate il fuoco tra Kiev e Mosca.
Sul valutario l’euro recupera in mattinata contro il dollaro. Il cambio viaggia in rialzo dello 0,25% a 1,1113, mentre lo Us Dollar Index perde lo 0,25% a 98,16 punti. Perde ancora l’euro sullo yen con il cross a 135,57 (-0,44%) dopo la corsa della scorsa settimana. Ferma invece la coppia euro/franco a 1,0321. Lato materie prime, continua a rimanere volatile il prezzo del petrolio con il Brent e il Wti che salgono rispettivamente a 111,91 dollari al barile (+1,52%) e a quota 105,91 (+1,6%), in attesa della riunione dell’Opec+ di domani. Per quanto riguarda il gas i futures scambiati sul Ttf di Amsterdam e con scadenza ad aprile salgono dell’1,5% a 110 euro/MWh. L’oro fa segnare un timido +0,6%.
L’agenda macro di oggi prevede nel corso della mattina l’inflazione in Spagna, i prezzi alla produzione e il fatturato dell’industria in Italia e la fiducia nell’Eurozona. Nel pomeriggio attenzione al dato preliminare sull’inflazione in Germania che dovrebbe segnare un’ulteriore accelerazione a marzo, dando un segnale anche dell’andamento sui prezzi nella zona euro, in uscita venerdì. Dagli Stati Uniti, infine, in arrivo i nuovi occupati, il deflatore dei consumi e il Pil.
di: Maria Lucia PANUCCI
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