Dall’inizio dell’invasione sono quasi 400 i bambini vittima della guerra, di cui 153 morti. I rifugiati all’estero sono quattro milioni e gli sfollati interni 6,5 milioni
Il 37esimo giorno di conflitto incede senza segni di cedimento. Sul fronte degli attacchi, questa mattina è divampato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, nel territorio russo ma non lontano dal confine con l’Ucraina. Secondo Mosca la responsabilità sarebbe di due elicotteri delle forze ucraine, entrati nello spazio aereo russo volando a bassa quota. Secondo il governatore Vyacheslav Gladkov ci sarebbero due feriti ma nessuna vittima
Intanto la situazione non migliora a Melitopol, città collocata fra la martoriata Mariupol e la Crimea, dove secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk le forze russe avrebbero confiscato 14 tonnellate di cibo e medicinali destinati ai civili. La notizia è stata ripresa anche dalla Cnn e pare che gli aiuti si trovassero a bordo di un pullman, a disposizione per l’evacuazione dei civili verso Zaporizhzhia.
Questa notte in un nuovo video Zelensky ha riferito che le forze russe starebbero per sferrare “possenti attacchi” contro il Donbass e il sud dell’Ucraina, Mariupol compresa. «Fa parte della loro tattica – ha spiegato in un video il presidente ucraino – sappiamo che si allontanano dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti… dove per noi può essere più difficile».
Quest’oggi Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo francese Emmanuel Macron; i due presidenti hanno discusso del contrasto all’aggressione russa, “del processo negoziale, del corso e delle prospettive, dell’importanza delle garanzie di sicurezza“. Con l’occasione Zelensky ha ribadito l’importanza dell’iniziativa francese sui corridoi umanitari da Mariupol.
Non mancano le accuse dell’altra fazione: secondo quanto riportato da un comitato investigativo russo, l’ex ministro della Difesa ucraino Valery Geletey, l’ex capo di stato maggiore Viktor Muzhenko e e altri 20 ufficiali militari di Kiev sarebbero responsabili di un genocidio in contumacia.
La Cnn riporta la notizia di un ennesimo bombardamento russo ai danni di un obiettivo sanitario: l’esercito di Mosca avrebbe distrutto l’area oncologica dell’ospedale di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale. Secondo la testimonianza del sindaco Vladyslav Atroshenko «alcuni proiettili hanno colpito direttamente l’ospedale regionale e uno degli edifici, l’unità oncologica, è stata completamente distrutta. Tre persone hanno riportato gravi ferite».
Intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il ministro degli Esteri Di Maio ha ribadito che “l’aggressione russa contro l’Ucraina impone la massima compattezza europea” anche sul fronte della governance economica europea: «alla luce del mutato contesto geopolitico e delle nostre priorità condivise in materia di clima, energia e difesa sarà fondamentale raggiungere un ampio accordo e sono convinto che vi siano tutti i presupposti per farlo nel pieno rispetto delle rispettive sensibilità nazionali» ha dichiarato.
In merito al conflitto, il titolare della Farnesina ha ribadito anche l’impegno dell’Italia a “contribuire agli sforzi negoziali in atto, nel ruolo di garante in possibili soluzioni di neutralità per l’Ucraina e offrendo la propria esperienza in tema di modelli di tutela delle minoranze“.
Nel frattempo oggi si è tenuto anche un incontro fra i rappresentanti dell’Ue e il presidente cinese XI Jinping; al termine dell’appuntamento virtuale, cui hanno preso parte anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Charles Michel e l’alto rappresentante Josep Borrell, è stato ribadito che “il prolungamento della guerra non è nell’interesse di nessuno, né nostro né della Cina“.
«La Cina ha un’influenza sulla Russia e ci aspettiamo che si prenda la sua responsabilità per finire questa guerra, e riportare la Russia a negoziati per una soluzione pacifica» ha ribadito von der Leyen; in alternativa, «se non che sostenga le sanzioni, almeno che faccia ogni cosa per non interferire in alcun modo. E anche su questo punto siamo stati molto chiari».
Lo stesso concetto è stato ribadito anche da Michel, secondo cui “abbiamo responsabilità come attori globali per la pace e la stabilità“. Per questo motivo “abbiamo chiesto alla Cina di contribuire alla fine della guerra e non chiudere gli occhi davanti alle azioni della Russia“.
Ripartono online anche i negoziati tra Mosca e Kiev. Lo ha reso noto Mykhailo Podolyak. I colloqui seguono quelli avvenuti in Turchia lo scorso martedì durante i quali l’Ucraina aveva fatto delle proposte al fine di porre fine al conflitto. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha fatto sapere che Mosca sta preparando una risposta alle proposte di Kiev.
Non si arrestano le voci che circolano sulla salute di Putin dall’inizio della guerra: secondo il media indipendente russo Proekt Putin avrebbe un cancro alla tiroide. Nell’articolo si cita un “elenco dei medici che accompagnano il presidente nei suoi viaggi” e che anche in passato avrebbero visitato a lungo Putin.
Alla notizia è seguita, immediata, la smentita del Cremlino; la Prdavda Russa ha riportato le parole del portavoce Peskov che ha negato la malattia di Putin.
Vittime e rifugiati
L’Unchr ha aggiornato il bilancio degli sfollati: ad oggi sono fuggiti dall’Ucraina quattro milioni di rifugiati; a questo numero bisogna aggiungere anche 6,5 milioni di sfollati interni, costituiti per il 90% da donne e bambini. Si tratta, conferma ancora una volta l’agenzia Onu, della peggior peggior crisi umanitaria in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale “che cresce ogni secondo“.
Al bilancio dei rifugiati segue quello delle vittime: secondo la Procura generale ucraina sale a quasi 400 il numero dei bambini feriti o uccisi nel Paese dall’invasione ad oggi. Nello specifico «di questi, 153 sono stati uccisi e più di 245 feriti».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/STR
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