Parità di genere, lavoro agile e sostegno al lavoro autonomo sono fra i principi cardine del nuovo impianto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri
Recependo le direttive europee sulla parità di genere, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di due decreti legislativi che apporteranno interessanti novità in materia di congedo parentale. In particolare questo periodo sarà esteso e parzialmente retribuito più a lungo, con una parificazione dei diritti di lavoratori e lavoratrici e un maggior sostegno al lavoro autonomo.
Proprio in questi giorni infatti l’Istat ha confermato che nel mese di febbraio si è registrato un boom di occupati rispetto a gennaio (81mila in più) e rispetto a febbraio 2021 (777mila in più); a trainare l’occupazione sono proprio i contratti a termine, che hanno portato il tasso attuale al 59,6%; gli occupati a termine hanno raggiunto il massimo storico di tre milioni e 175mila lavoratori.
L’azione combinata di questi decreti punta dunque a facilitare il bilanciamento di vita privata e vita professionale, sostenendo la presenza femminile nel mercato del lavoro che in Italia è ancora lontana dalla media europea (50,4% nel 2022 a fronte di una media Ue di 62,2% nel 2020).
L’impianto legislativo interviene anche e soprattutto nel caso di genitori con figli fino a 12 anni o con disabilità, le cui richieste hanno diritto a un riconoscimento prioritario da parte di “datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile“.
Si torna quindi a favorire lo smart working, anche nel caso dei caregiver. Il congedo parentale parzialmente indennizzato al 30% ora sarà riconosciuto ai genitori con figli fino a 12 anni (il limite precedente era di 6).
Esteso anche il periodo di indennizzo cui si ha diritto sui 10 mesi complessivi che passa da 6 a 9 mensilità. Il totale può passare da 10 a 11 mesi se il padre chiede l’astensione facoltativa per almeno cinque mesi.
Anche un genitore solo potrà chiedere un periodo di congedo della durata prolungata di 11 mesi; si confermano anche i 10 giorni di congedo obbligatorio che spettano al padre e che può essere richiesto anche negli ultimi due mesi di gravidanza oltre che nei primi cinque mesi del bambino.
Si specifica che il congedo è fruibile anche in caso di morte perinatale del figlio. A livello fiscale, il nuovo congedo parentale contribuirà anche a maturare ferie e tredicesima; il periodo del congedo si allunga anche per gli iscritti alla Gestione separata (da 6 a 9 mesi), con tre mensilità per ciascun genitore e altri tre mesi in alternativa fra i due.
«Il rifiuto, l’opposizione o l’ostacolo all’esercizio dei diritti di assenza dal lavoro è punito con la sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro» si legge nel decreto.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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