
Il trend spopola in tutto il mondo, generando affari notevoli. Spesso le nozze vengono organizzate per beneficenza o per sostenere i rifugi, ma c’è chi si oppone
Un nuovo fenomeno spopola dagli Stati Uniti all’Asia fino all’Inghilterra. Si tratta dei matrimoni per cani e gatti, spesso organizzati a scopo di beneficenza, per raccogliere fondi per sostenere i rifugi o, semplicemente, per un vezzo dei proprietari.
La festa prevede inviti di altri animali, altarini allestiti in parchi e giardini, tavole imbandite di croccantini, giochi per cani, torta degli sposi. Non mancano il brindisi (alcolici per i padroni, succhi vegani per gli animali) e servizio fotografico.
Queste cerimonie generano un cospicuo giro d’affari. Gli umani, infatti, sono disposti a a pagare cifre stratosferiche come i proprietari dei due grifoni di Bruxelles Twixie e Cowboy, il cui matrimonio è costato 25.000 dollari.
Ovviamente, il business di accessori per animali cresce. Amazon presenta addirittura una sezione chiamata “Vestiti eleganti da matrimonio per cani” che vanta oltre 1000 articoli.
Ma non sono solo gli animali a sposarsi. Infatti, c’è chi non organizza cerimonie di questo tipo per questioni etiche, ma decide di organizzare nozze (tra esseri umani) con la partecipazione attiva degli amici a quattro zampe, come Elisa Guidarelli, proprietaria di Wedding Dog Sitter, la prima agenzia di dogsitting professionale per matrimoni in Italia.
«Organizziamo in media 130 matrimoni con cani all’anno e abbiamo alle spalle oltre 700 cerimonie. Non condividiamo l’idea delle feste di matrimonio per cani per una questione etica. Invece, ci impegniamo affinché gli animali si rilassino e partecipino in modo attivo alle nozze dei loro proprietari che non vogliono lasciarli a casa in un momento così importante» ha affermato Guidarelli.
di: Francesca LASI
FOTO: PIXABAY
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