Il Mise ha messo a disposizione 200 milioni di incentivi per avviare o consolidare le attività imprenditoriali femminili e le lavoratrici autonome
Il Mise sta per mettere sul piatto una serie di investimenti, sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, per sostenere l’avvio e lo sviluppo di attività imprenditoriali femminili. Si tratta del Fondo Impresa Femminile che consta in 200 milioni di euro totali. Sarà possibile presentare le proprie domande a partire da maggio. Vediamo meglio in cosa consiste il progetto.
Dei 200 milioni a disposizione, 40 erano già stati stanziati nella legge di Bilancio 2021, mentre altre risorse sono arrivate dal Pnrr.
Gli incentivi sono destinati a imprese di varie tipologie, purché siano a prevalente partecipazione femminile o si tratti di lavoratrici autonome con sede legale e/o operativa situata sul territorio nazionale.
In particolare è possibile presentare la propria domanda per due tipi di contributi. Una parte di questi fondi è destinata alla nascita delle imprese, l’altra allo sviluppo e al consolidamento delle imprese.
Nel primo caso possono fare richiesta imprese femminili costituite da meno di 12 mesi e le lavoratrici autonome in possesso di partita Iva, anch’essa aperta da meno di 12 mesi. Possono avanzare la domanda anche le persone fisiche intenzionate a costruire una nuova impresa femminile. In questo caso la domanda si può compilare a partire dal 5 maggio 2022 ed entro le ore 10 del 19 maggio 2022.
La seconda tranche di aiuti consiste in “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” ed è destinata a imprese costituite da almeno 12 mesi e alle lavoratrici autonome in possesso della partita Iva da almeno 12 mesi. Le domande possono essere presentate dalle 10 del 24 maggio e fino alle 10 del 7 giugno 2022.
Le comunicazioni andranno inoltrate, in entrambi i casi, collegandosi sul sito di Invitalia. Per ottenere i contributi è necessario presentare dei programmi di investimento che riguardino settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, nel commercio e turismo e nella fornitura di servizi.
I finanziamenti avranno una durata massima di 8 anni, saranno a tasso zero e non sono assistiti da altre forme di garanzia. Nello specifico, gli incentivi della prima tranche verranno erogati “sotto forma di contributo a fondo perduto per un importo massimo pari all’80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50mila euro per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100mila euro. L’agevolazione sarà invece pari al 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100mila euro e fino a euro 250mila“.
Nel caso di incentivi per il consolidamento delle imprese femminili, ricordiamo che le agevolazioni per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi “sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato“.
Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi, le agevolazioni “sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto“.
Fra le spese ammissibili rientrano quelle sulle immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.
«Non si tratta soltanto di una misura finanziaria ma di una vera riforma per promuovere e diffondere la cultura dell’imprenditorialità femminile» ha spiegato Giorgetti.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
Potrebbe interessarti anche: