
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2%
Nel quarto trimestre 2021 la pressione fiscale è stata pari al 51,8%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto evidenzia l’Istat nel Conto trimestrale AP, Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società (IV trimestre 2021) diffuso oggi nell’ambito dei Conti trimestrali dei settori istituzionali.
Sempre nel quarto trimestre dell’anno l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è sensibilmente ridotto in termini tendenziali per il consistente aumento delle entrate, che ha più che compensato l’aumento delle uscite. In particolare l’indebitamento netto delle AP in rapporto al PIL è stato pari al -3,0% (-5,8% nello stesso trimestre del 2020). Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul PIL dello 0,5% (-2,6% nel quarto trimestre del 2020). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul PIL del 3,1% (+0,7% nel quarto trimestre del 2020).
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’11,3%, in lieve aumento rispetto al trimestre precedente (+0,2 punti percentuali). Sostanzialmente stazionario è risultato il potere d’acquisto delle famiglie.
La quota di profitto delle società non finanziarie si è lievemente ridotta rispetto al trimestre precedente, mentre il loro tasso di investimento ha registrato una crescita rispetto al trimestre precedente.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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