Borodyanka, “i corpi di circa 200 civili” sotto le macerie
Russia e Ucraina hanno concordato oggi un nuovo scambio di prigionieri, 86 persone per parte. Lo riferisce Tatyana Moskalkova, commissaria per i diritti umani della Federazione russa, citata da Interfax.
Il sindaco di Borodyanka, intanto, riferisce di cadaveri dei civili ancora tra le macerie. «Ci sono i corpi di circa 200 civili sotto le macerie dei palazzi colpiti a Borodyanka dai bombardamenti russi. Il 24 febbraio siamo stati la prima città ad essere bombardata. Stiamo cominciando adesso a portare via i corpi perché i russi non ce lo hanno permesso fino a quando c’è stata l’occupazione. Ci hanno detto che potevamo evacuare ma sparavano a chiunque uscisse in strada, affiggendo cartelli affinché restassimo in casa e disegnando il simbolo dell’occupazione ovunque» – ha dichiarato Georgiy Erko.
Il Wall Street Journal ha dichiarato che la Repubblica Ceca ha inviato vecchi carri armati dell’era sovietica in Ucraina, fornendo armi pesanti “indispensabili alle truppe ucraine”. La Repubblica Ceca e la Slovacchia si sarebbero anche offerte di “riparare e riadattare le attrezzature militari ucraine danneggiate“. Sembra che l’Ucraina abbia catturato fino a oggi 176 carri armati russi, 34 pezzi di artiglieria semoventi, 116 veicoli da combattimento corazzati, 149 veicoli da combattimento di fanteria, 23 lanciarazzi e 45 veicoli corazzati per il personale, e la maggior parte di questi pezzi “avrebbero bisogno di essere riparati prima dell’uso”.
La 64esima brigata di fucilieri motorizzati dell’esercito russo tornerà a combattere in Ucraina. A riferirlo è il Gur, il servizio di intelligence della Difesa ucraina.
Lo scorso 4 aprile la brigata, accusata da Kiev di aver commesso atrocità a Bucha, si era ritirata in Bielorussia. «Un tale programma – afferma il Gur, citato da Unian, riferendosi al ritorno in campo dopo due giorni, – indica che la 64esima brigata è in attesa di “compiti speciali”. Il personale dell’unità, consapevole della risonanza degli eventi di Bucha e della responsabilità dei crimini commessi, è fortemente contrario al ritorno in Ucraina. Tuttavia, il comando russo ignora questi sentimenti e minaccia il tribunale se si rifiuta di continuare a combattere».
Il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova ha denunciato tramite Telegram “numerosi casi di tortura di civili si registrano nei territori liberati dagli occupanti razzisti“. «Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin – ha dichiarato – nella Regione di Kiev, il ‘campo per bambini di Prolisok’ ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato».
Il segretario di Stato americano Blinken ha parlato della strage di Bucha dichiarando che non si tratta di “un atto isolato ma è parte di una campagna deliberata per uccidere, torturare e stuprare civili“
“Una insopportabile brutalità“: così il numero uno della Nato, Jens Stoltenberg, definisce quanto accaduto a Bucha, in Ucraina. «Abbiamo tutti visto le immagini orribili di uccisione di civili da Bucha e altri luoghi controllati dai militari russi fino a pochi giorni fa – ha detto nel corso della conferenza stampa che precede la riunione dei ministri degli Affari esteri dei Paesi alleati prevista per domani e giovedì. – Sono di una insopportabile brutalità di cui l’Europa non era testimone da molti decenni. Colpire e uccidere è un crimine di guerra. Tutti i fatti devono essere accertati e tutti i responsabili di queste atrocità devono essere portati davanti alla giustizia. Gli alleati sostengono le indagini, incluso attraverso l’Onu e la Corte penale internazionale».
Stoltenberg ha poi aggiunto: «vediamo le truppe russe che si ritirano da Kiev, si raggruppano, si rifocillano, e si concentrano sull’est del Paese. Siamo a una fase cruciale della guerra, in cui Mosca tenterà di prendere tutto il Donbass e l’area di terra che arriva in Crimea». «La Nato ha la responsabilità di sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia ma ha anche quella di evitare che scoppi una guerra piena tra la Nato e Mosca, che è una potenza nucleare. Perché in quel caso assisteremmo a più orrori e più atrocità. Ma la Nato è dalla parte giusta della storia», ha concluso Stoltenberg.
«La Russia non vincerà la sua guerra prescelta. Ma paralizzare la macchina da guerra del Cremlino ora è vitale per fermare le atrocità commesse in Ucraina. Non c’è altro modo che inasprire le sanzioni», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un tweet.
Il presidente russo Vladimir Putin ha invece aggredito l’Occidente accusando i Paesi della Nato di voler “scaricare su Mosca” i propri errori economici. Ha poi aggiunto che la Russia dovrà essere “più prudente” con le esportazioni di cibo all’estero, “specialmente verso i Paesi ostili”, ha aggiunto, prefigurando una limitazione all’export.
Il premier israeliano Naftali Bennett ha commentato quanto accaduto nella città di Bucha in Ucraina dicendosi sconvolto: «noi condanniamo tutto questo con grande forza – ha detto – le sofferenze della popolazione ucraina sono enormi e noi stiamo facendo tutto il possibile per aiutare».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA