
Quattro italiani su cinque non sono più intenzionati a viaggiare tutti i giorni sui mezzi pubblici
I dati Istat sulla mobilità degli italiani ci forniscono un prezioso indicatore di come siano cambiate le abitudini di lavoro e studio del cittadini dopo la pandemia.
Prima dell’avvento della pandemia i pendolari italiani, che si spostavano almeno cinque volte a settimana, erano circa 30 milioni, di cui il 68% per motivazioni lavorative. La Regione in cui ci si spostava di più era la Lombardia, con una media di 5,6 milioni di pendolari, mentre la città con il maggior numero di trasferte quotidiane era Roma (1,5 milioni).
Dopo la pandemia, aggiornando i dati a fine 2021, i movimenti sul territorio sono ampiamente diminuiti: in particolare, il 25% dei pendolari italiani ha ridotto i propri spostamenti casa-lavoro, un dato che per il 10% del campione si è addirittura azzerato.
Questi numeri rappresentano l’ennesimo indicatore di come le abitudini di vita e di lavoro siano radicalmente cambiate, a partire dallo sviluppo di forme di lavoro agile e da remoto, ma soprattutto conferma come i pendolari siano riluttanti a riprendere le vecchie abitudini.
Quattro lavoratori su cinque infatti non sono intenzionati a viaggiare tutti i giorni sui mezzi pubblici (dato Ipsos 2021), sia per mantenere un modello di lavoro flessibile sia per evitare assembramenti (48%) e soluzioni di mobilità più sicure (27%).
Nel 35% dei casi i cittadini si dichiarano più propensi alla sharing mobility, come opzione unica o parziale. In questo caso a spingere verso la condivisione di mezzi sono innanzitutto esigenze ambientali (50%), ma anche concrete (il 55% vuole muoversi più velocemente ed evitare il traffico).
È anche per questo motivo che alcune aziende lungimiranti stanno cogliendo il cambiamento in atto, offrendo soluzioni di mobilità condivisa come parte del proprio piano welfare; secondo l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2020 il 25% in più delle aziende rispetto al 2018 aveva già intrapreso questa strada.
Fra gli esempi virtuosi in tal senso c’è il progetto di Cooltra, fornitore di soluzioni di mobilità sostenibile su due ruote che proprio in questi anni sta sviluppando una linea di business esclusivamente dedicata alle aziende; il piano promosso include sia lo sharing per i dipendenti sia il credito per il noleggio di scooter elettrici.
«I lavoratori oggi più che mai scelgono un’azienda che possa offrire loro un maggior work-life balance, flessibilità oraria e benefit – spiega il b2b regional manager Italy di Cooltra Lorenzo Spanò – Offrire ai propri dipendenti soluzioni di welfare che includono il noleggio o lo sharing di scooter elettrici ha diversi benefici: nessun problema con le zone a traffico limitato, nessuna attesa per i mezzi pubblici o code nel traffico, senza parlare dei costi di gran lunga minori rispetto ad altre forme di mobilità o del rimborso carburante».
È proprio dalle piccole abitudini che parte il cambiamento: come precisa Spanò infatti “il semplice recarsi a lavoro con uno scooter elettrico in sharing, permette un risparmio annuale di circa 500 kg di Co2“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: COOLTRA
Potrebbe interessarti anche: