
In arrivo nuovo decreto da 0,5 punti Pil
«Lo scenario di crescita dell’economia italiana, con una previsione tendenziale per il 2022 al 2,9%, è caratterizzata da notevoli rischi al ribasso e l’ipotesi di un blocco completo del gas russo potrebbe portare la crescita 2022 sotto il 2,3% ereditato dal 2021». Lo si legge nell’introduzione al Def del ministro dell’Economia, Daniele Franco secondo cui “sebbene questo rischio sia già parzialmente incorporato negli attuali prezzi del gas e del petrolio è plausibile ipotizzare che un completo blocco del gas russo causerebbe ulteriori aumenti dei prezzi, che influirebbero negativamente sul Pil e spingerebbero ulteriormente al rialzo l’inflazione“.
Il Governo è impegnato ad accelerare fortemente la diversificazione delle fonti energetiche e il conseguimento di una maggiore autonomia energetica nazionale.
Non solo. Utilizzando il margine di 0,5 punti percentuali di Pil per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025 previsto nel Def “il Governo predisporrà un nuovo decreto-legge per ripristinare alcuni fondi che erano stati utilizzati a copertura del recente decreto-legge n.17, integrare le risorse destinate a compensare l’aumento del costo delle opere pubbliche a fronte della dinamica del prezzo dell’energia e delle materie prime, intervenire ancora per contenere il costo dei carburanti e dell’energia. Si appronteranno inoltre strumenti per sostenere le imprese più danneggiate dalle sanzioni nei confronti della Russia e a tale scopo si rifinanzierà anche il fondo di garanzia per le PMI. Infine, ulteriori risorse saranno messe a disposizione per fornire assistenza ai profughi ucraini”.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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